Bonsai

Domanda di: Q. Domenicali | Ultima modifica: 19 Giugno 2023 - Tempo di lettura: 6 minuti
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I bonsai sono alberi in miniatura, coltivati con cura e precisione per molti anni, al fine di mantenerli volontariamente piccoli attraverso la potatura e la riduzione delle radici. Questa particolare tecnica di coltivazione guida la pianta a assumere forme e dimensioni desiderate durante il processo di crescita, talvolta utilizzando fili metallici come guida, mantenendo allo stesso tempo l’equilibrio vegetativo e funzionale della pianta.

Storia dei bonsai

La storia dei bonsai ha le sue radici nell’arte cinese del penzai (o penjing) e successivamente si è sviluppata in Giappone. Nel VI secolo, l’ambasciata giapponese e gli studenti buddisti tornarono dalla Cina portando con sé alcuni vasi. Nel corso dei secoli, l’arte del bonsai è stata influenzata dalla filosofia Zen e ha sviluppato caratteristiche estetiche proprie.

L’arte del bonsai richiede una vasta conoscenza botanica e tecniche specifiche. Le piante selezionate per diventare bonsai sono spesso alberi comuni come pini, aceri, ginepri e faggi. La cura di un bonsai implica la potatura delle radici e delle foglie, l’inaridimento dei rami e la modellazione del tronco e dei rami mediante l’uso di fili metallici.

Per valutare la bellezza e l’armonia di un bonsai, vengono considerati cinque elementi fondamentali. Le radici devono essere disposte a raggiera, conferendo alla pianta una sensazione di stabilità. Il tronco può avere un andamento eretto o sinuoso, con una base solida che si assottiglia gradualmente verso l’apice. La presenza di una corteccia “vecchia” contribuisce a conferire all’albero un aspetto più maturo. I rami devono essere disposti in modo tale da creare una chioma tridimensionale, con i rami più grandi che si espandono verso i lati e il retro, e i rami più piccoli che si sviluppano frontalmente, posteriormente e superiormente. Le foglie vengono mantenute piccole tramite una corretta somministrazione di acqua e fertilizzanti, nonché attraverso la pinzatura degli apici e la defogliazione. L’apice dell’albero deve mostrare vitalità e non deve essere spezzato o mancante.

Coltivare un bonsai

La coltivazione e la cura di un bonsai richiedono una costante attenzione all’irrigazione, all’esposizione alla luce solare e alle temperature. Ogni specie di bonsai ha le sue esigenze specifiche, ma in generale richiedono una buona esposizione alla luce solare e protezione dalle temperature estreme.

Il bonsai è considerato un’opera d’arte in quanto il suo creatore cerca di catturare l’essenza e la bellezza della natura in uno spazio limitato. La forma, il movimento e l’espressione dell’albero sono attentamente studiati e modellati per creare una composizione armoniosa.

Il Bonsai, un’albero in miniatura dall’arte affascinante e misteriosa. Le origini di questa pratica risiedono in Cina durante l’epoca Heian, tra il 797 d.C. e il 1185 d.C. Sebbene l’arte sia nata in Cina, è in Giappone che si è sviluppata, legata al concetto zen di rappresentare schemi e paesaggi mentali attraverso la pianta, riflettendo immagini, pensieri, aromi e soprattutto sentimenti.

Il significato del Bonsai è idealistico e misterioso, ma estremamente affascinante. La sua presenza ci trasmette una sensazione profonda di benessere, attirandoci con la sua bellezza e armonia. Tuttavia, uno degli attributi più interessanti del Bonsai è la sua “perfezione imperfetta”, che si potrebbe definire come una “perfezione in costante cambiamento”. Questa caratteristica deriva dal fatto che l’albero cresce, vive e si modifica nel corso del tempo. L’arte di prendersene cura non si esaurisce mai fino alla fine della sua esistenza, che può durare per generazioni intere.

Il Bonsai è sempre completo eppure sempre incompiuto, un’apparente contraddizione che ha una sua logica fondamentale. La vita conferisce una forma all’albero, mentre l’intervento umano lo indirizza e continua a farlo finché la pianta esiste. Osservare un Bonsai suscita una serenità speciale che infonde una vigorosa vitalità. Questo è il cuore della vera magia dei Bonsai e del loro significato.

Il significato del Bonsai attraversa una storia antica che riguarda sia il concetto che la cura della pianta. Nel corso del tempo, l’innovazione ha apportato modifiche alle tecniche di cura del Bonsai, pur mantenendo intatto il suo significato intrinseco di illuminazione e pace interiore, caratteristiche che lo rendono così apprezzabile.

Anche coloro che non hanno un pollice verde rimangono affascinati dalla bellezza dei Bonsai e possono apprezzarne la filosofia unica. Ciò che affascina veramente è la capacità dell’alberello di esprimere la massima bellezza della natura. Ecco perché tutti vorrebbero coltivare un Bonsai!

Per comprendere appieno il significato del Bonsai, bisogna considerare alcuni fattori. Le radici, simili alle fondamenta di una casa, rappresentano la forza e conferiscono una sensazione di stabilità e sicurezza. Il tronco, che emerge dalle radici, rivela la personalità di ogni albero, che nel corso degli anni esprimerà tutta la sua saggezza. I rami, che si sviluppano verso il cielo e si nutrono della luce, sono in costante crescita e possono anche fiorire. Con cura e diligenza, si può far esprimere alla pianta tutta la sua vitalità.

Il valore del tempo per i bonsai

Il tempo assume un ruolo fondamentale nel significato del Bonsai, poiché rappresenta la metafora della vita, della pienezza, del vuoto, della persistenza, della continuità, dell’impegno e soprattutto della pazienza. Coltivare un Bonsai richiede tempo e pazienza, ma la ricompensa è un’armonia, una bellezza e un benessere straordinari.

L’immagine del Bonsai è suggestiva: un albero vero e proprio coltivato in un piccolo vaso, mantenendo le sue caratteristiche ma in miniatura. È una scultura vivente, plasmata dalle mani dell’uomo nel rispetto della natura della pianta stessa.

Il Bonsai è rispetto: l’uso di fili di rame per indirizzare rami e foglie non altera la natura della pianta, ma la aiuta a seguire una direzione precisa nel rispetto della sua vitalità e della sua natura in continua mutazione e sviluppo. Tutto ciò ci fa amare ancora di più questo splendido alberello. Coltivare un Bonsai richiede sicuramente cure aggiuntive rispetto ad altre piante più semplici, ma vale la pena. Tra i neofiti, il Ficus Ginseng è un alleato eccellente per la sua semplicità di cura e la bellezza evocativa.

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Origini millenarie

La pratica millenaria di miniaturizzare gli alberi ha origini antichissime, risalenti a più di 2.000 anni fa, conosciuta come Penjing. Questa tecnica consisteva nel creare paesaggi con miniature di montagne, fiumi e alberi. Il bonsai più antico mai scoperto è stato rinvenuto in una tomba risalente a tremila anni fa.

L’arte della coltivazione dei bonsai, come la conosciamo oggi, fu sviluppata intorno al 700 dai monaci buddisti cinesi. Essi applicavano ai mini-alberi i principi filosofici del buddismo, cercando di ridurre alla dimensione della loro visione il mondo che li circondava. Non solo miniaturizzavano gli alberi, ma anche il paesaggio in cui crescevano. Altre scuole di pensiero vedevano la nascita della vita nonostante le avversità nei tronchi contorti che crescevano su pietre. Tronchi e rami venivano talvolta piegati per creare ideogrammi o numeri magici.

Tra mito e realtà, secondo una leggenda, l’arte del bonsai avrebbe avuto origine durante il periodo Han (206 a.C. – 220 d.C.) grazie a un uomo dotato del potere di miniaturizzare i paesaggi. Tuttavia, la prima testimonianza certa di questa pratica si trova in un dipinto scoperto nella tomba di un nobile della dinastia Tang, morto nel 705 d.C., in cui sono raffigurati due uomini che trasportano un contenitore con un piccolo albero. Nel periodo successivo, intorno al 1000, si diffusero composizioni di paesaggi, con pietre e figure, chiamate pun-wan o bonkei. Le varie scuole di bonsai si differenziarono per dimensioni, varietà di alberi utilizzati e forme in cui venivano piegati. I bonsai arrivarono in Giappone, probabilmente grazie all’influenza dei monaci buddisti, durante il periodo Heian (794-1185 d.C.).

Fu solo agli inizi del 1800 che nacquero le prime scuole di “arte bonsai”, che stabilirono stili, regole e misure. I grandi maestri provenivano da famiglie come i Kato, i Murata e i Nakamura. I primi esemplari di bonsai giunsero in Europa alla fine del secolo scorso, presentati come curiosità esotiche durante le esposizioni universali.

Il termine “bonsai” deriva dal cinese “pun sai”, che significa “pianta coltivata da sola in un contenitore, al di fuori del suo contesto naturale”. La tecnica del bonsai prevede la miniaturizzazione dell’albero attraverso la potatura progressiva dei germogli e la costrizione delle radici in un vaso di dimensioni ridotte. Fili di rame e corde vengono spesso utilizzati per modellare i rami e conferire loro forme contorte.

Attraverso la pazienza e l’abilità nel plasmare gli alberi, si crea un’opera d’arte vivente che incarna armonia, bellezza e equilibrio. I bonsai sono un tesoro culturale e un simbolo di rispetto per la natura, unendo le tradizioni antiche con l’espressione artistica contemporanea.


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