Preghiera della Sera

Domanda di: O. Piras | Ultima modifica: 14 Giugno 2023 - Tempo di lettura: 8 minuti
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La preghiera è un’azione che ha lo scopo di adorare Dio, esprimergli gratitudine e presentargli le nostre richieste. Tuttavia, è importante compiere quest’ultima azione senza pretese, sottomettendo i nostri desideri alla volontà divina. La preghiera cristiana non è un gesto automatico e scontato, ma richiede la presenza della fede.

Uno dei tipi di preghiera più profondi e significativi è la preghiera del cuore. Questo tipo di preghiera può essere espresso con le parole: “Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore!”, come facevano i monaci russi. Tuttavia, può anche essere espresso con altre parole, ad esempio ripetendo “GESÙ, TI AMO!” ad ogni battito del cuore e ad ogni respiro. La preghiera del cuore richiede un coinvolgimento totale e sincero dell’anima.

Nel contesto della liturgia della Chiesa cattolica, la preghiera notturna è chiamata notturno (lat. nocturnus). Questa parte della preghiera della Chiesa viene recitata o cantata durante la notte o molto presto al mattino ed è parte integrante della Vigilia o Mattutino, ora conosciuta come Ufficio delle letture.

Pregare fa bene al cuore e all’anima

La scienza ha dimostrato che la preghiera può apportare benefici per il benessere. Studi condotti negli anni Settanta hanno evidenziato che pregare adeguatamente può abbassare la pressione sanguigna, ridurre il ritmo cardiaco, alleviare la tensione muscolare, rafforzare la risposta immunitaria e abbassare l’ormone dello stress.

San Vito è considerato il santo del sonno, a cui si può rivolgere una preghiera per ottenere tranquillità e riposo durante la notte.

Per pregare per la pace, Papa Francesco ha condiviso una preghiera potente che invoca l’aiuto divino per raggiungere e preservare la pace. La preghiera chiede a Dio di donare la pace, insegnare la pace e guidare verso la pace. Invoca anche il coraggio di dire “mai più la guerra” e rafforza l’impegno a compiere gesti concreti per costruire la pace.

La preghiera silenziosa può essere praticata scegliendo una parola o una frase specifica e abbandonando ogni altro sforzo. Ci si limita a ripetere continuamente questa breve frase, che può essere una parola come “perdono” o “amore”, oppure una frase come “Signore Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me che sono un peccatore”. In questa forma di preghiera, l’attenzione è focalizzata sulla frase selezionata, consentendo alla mente di trovare pace e concentrazione.

Origini della preghiera della sera

La preghiera della sera, un rituale millenario che risale ai tempi antichi, rappresenta per l’umanità una tappa fondamentale nel passaggio dal giorno alla notte. Innumerevoli tradizioni religiose e spirituali hanno visto in questa pratica una preziosa opportunità per riflettere sulle esperienze della giornata appena trascorsa, per esprimere gratitudine e adorazione verso una divinità superiore, e per chiedere perdono e protezione durante il sonno rigenerante.

Tra le religioni abramitiche, quali il Cristianesimo, l’Ebraismo e l’Islam, la preghiera serale assume un ruolo di particolare rilievo. Nel contesto cristiano, ad esempio, è divenuta consuetudine recitare una preghiera di ringraziamento e affidamento a Dio prima di abbandonarsi al sonno. Questo momento di preghiera può includere l’espressione di gratitudine per le benedizioni ricevute durante la giornata, la confessione dei peccati commessi e la supplica per il perdono divino, nonché la richiesta di protezione durante il riposo notturno.

Nell’Ebraismo, invece, la preghiera serale è denominata “Ma’ariv” ed è parte integrante del servizio di preghiera notturno noto come “Ma’ariv” stesso. Si tratta di un’occasione per manifestare gratitudine verso Dio per la protezione e le benedizioni ricevute durante il corso della giornata, nonché per chiedere la Sua custodia durante la notte. Il servizio di Ma’ariv comprende preghiere e benedizioni specifiche che sottolineano l’importanza di affidarsi a Dio prima di addormentarsi, creando così un legame profondo tra il fedele e il divino.

L’Islam, invece, chiama la preghiera serale “Salat al-Isha” ed è considerata una delle cinque preghiere obbligatorie giornaliere. Durante questo momento sacro, i credenti si rivolgono a Dio per lodarlo, ringraziarlo e chiedere il Suo perdono. La preghiera serale nell’Islam rappresenta anche un’opportunità per invocare la protezione divina durante il sonno e per rinnovare l’impegno spirituale.

Oltre alle pratiche religiose, molte persone vivono la preghiera serale come un momento di riflessione personale, pace interiore e ricerca di connessione con il divino. Indipendentemente dalle specifiche credenze, tale preghiera viene considerata un modo significativo per concludere la giornata, riconoscendo l’esistenza di una forza superiore e cercando la serenità prima di addormentarsi. È un momento intimo in cui ci si apre alla trascendenza e si aspira a trovare un senso di tranquillità e protezione nell’abbraccio del divino.

Le ore canoniche

Le ore canoniche sono un’antica suddivisione della giornata sviluppata nella Chiesa cattolica per la preghiera in comune, nota anche come “Ufficio divino”. Questa pratica liturgica deriva dall’usanza di recitare preghiere, in particolare i salmi del salterio, ad ore prestabilite. Nel libro degli Atti degli Apostoli si menziona che Pietro e Giovanni andavano al tempio per la preghiera pomeridiana, mentre il salmo 119 afferma: “Sette volte al giorno ti lodo per la tua giusta legge”.

Le ore canoniche sono osservate da diverse Chiese, tra cui la Chiesa cattolica, le Chiese ortodosse e la Comunione anglicana. Nella Chiesa cattolica di rito latino, si fa riferimento anche a un ordine di preghiere chiamato liturgia delle ore (liturgia horarum), ufficio divino (divinum officium) o opera di Dio (opus Dei). Questo ordine di preghiere è contenuto nel “libro delle ore”. La suddivisione oraria è approssimativa e varia secondo le stagioni e la latitudine.

Le ore canoniche nel rito latino sono le seguenti:

  • 1. Ufficio delle letture: tradizionalmente celebrato durante la notte, prima dell’alba. Viene anche chiamato mattutino o “ufficio di vigilia” in alcune comunità religiose.
  • 2. Lodi: recitate all’alba, separate dal mattutino. Viene anche chiamata “preghiera del mattino”.
  • 3. Prima (oggi abolita nel rito latino di Paolo VI): recitata alle 6.00.
  • 4. Terza: recitata alle 9.00.
  • 5. Sesta: recitata alle 12.00.
  • 6. Nona: recitata alle 15.00.
  • 7. Vespri: recitati al tramonto.
  • 8. Compieta: recitata prima di coricarsi.
  • Le ore canoniche hanno origine nella preghiera liturgica ebraica. Nel libro dell’Esodo, Dio comanda agli israeliti di offrire sacrifici di animali al mattino, al pomeriggio e alla sera. Durante l’esilio babilonese, con la distruzione del Tempio, vennero costruite le prime sinagoghe, dove si recitavano letture della Torah, salmi e inni a ore fisse durante la giornata. Questa “preghiera di lode” iniziò a sostituire i sacrifici di animali.

Anche nel Nuovo Testamento si fa riferimento alla pratica di pregare ad ore fisse. Il primo miracolo degli apostoli avviene sui gradini del tempio, dove Pietro e Giovanni si erano recati per la preghiera, mentre la visione di Pietro sull’ingresso dei gentili avviene mentre sta pregando a mezzogiorno.

Una preghiera della sera

Abbiamo raccolto le altre preghiere della sera qui, le preghiere della sera prima di andare a dormire.

1. Inizia facendo il segno della croce: “Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.”

2. Poi, recita la seguente preghiera introduttiva:

“O Dio, che sei presente in ogni momento della mia vita, ti ringrazio per questa giornata che mi hai donato. Grazie per le tue benedizioni, per il tuo amore e la tua protezione. Ti chiedo perdono per i miei peccati e le mie mancanze durante questa giornata. Accogli la mia preghiera e concedimi un riposo tranquillo questa notte. Amen.”

3. Puoi procedere con la preghiera della sera del “Ti adoro”. Recitala con profonda devozione:

“Ti adoro, o mio Dio, e ti amo con tutto il cuore.
Ti ringrazio per avermi creato, redento e conservato
in questa giornata.
Ti chiedo perdono di tutti i miei peccati.
Ti offro i miei pensieri, le mie parole, le mie opere
e i miei sacrifici in unione al Cuore di Gesù,
che si offre all’Altare in tutto il mondo,
per la salvezza delle anime.
Ti prego specialmente per la santificazione del clero,
per l’incremento delle vocazioni sacerdotali e religiose,
per la difesa della vita umana,
per la pace nel mondo,
per i bisogni delle famiglie,
per i malati e i sofferenti,
e per tutti coloro che hanno bisogno della tua misericordia.
Ti prego di benedire me e i miei cari,
di proteggerci da ogni male
e di concederci una notte tranquilla e riposante.
Madonna, mia dolce Madre, ti affido la mia giornata,
ogni mia gioia e dolore.
Ti prego di presentarli a Gesù, tuo Figlio,
e di implorare per noi la sua grazia.
Amen.”

4. Dopo aver recitato la preghiera del “Ti adoro”, puoi aggiungere ulteriori preghiere o intenzioni personali. Puoi esprimere le tue gratitudini, le tue preoccupazioni o le tue richieste specifiche a Dio.

5. Concludi con una preghiera finale, ad esempio:

“O Dio, ti ringrazio per avermi accompagnato durante questa giornata. Ti affido la mia vita e il mio riposo notturno. Ti chiedo di custodire il mio sonno, di inviare gli angeli a vegliare su di me e di darmi una nuova giornata piena di grazia quando mi sveglierò. Guidami con il tuo Spirito Santo e fammi vivere secondo la tua volontà. Amen.”

Cosa significa Pregare la sera

La preghiera rappresenta l’apice dell’invocazione rivolta a Dio. Pregare significa comunicare, confidarsi, chiedere aiuto al Signore. Spesso ci poniamo la domanda: “Dio ascolta veramente tutte le mie preghiere? O c’è bisogno di un intermediario?”.

Una fedele ha posto una domanda specifica in merito: “Diversi Santi affermano che Maria sia la mediatrice di tutte le grazie. San Bernardo ci dice che ‘tutte le grazie che il Signore vuole donarci le otteniamo dalle mani della Vergine’. E Sant’Alfonso afferma: ‘È dottrina predicata da tutti i Santi che nessuna Grazia ci viene dal Cielo se non passa per le mani di Maria’. La mia domanda è se Maria sia davvero la mediatrice di tutte le grazie”.

La Chiesa ha risposto senza esitazione a questa domanda legittima: “È indubbio che la Madonna sia stata mediatrice nel senso che ha donato la natura umana a Dio con l’evento dell’incarnazione. Non si è trattato di una mediazione semplicemente passiva come quella di un contenitore nei confronti del contenuto. Ma è stata una mediazione attiva perché attraverso il suo sì, libero e pieno d’amore, Dio è entrato nel mondo”.

La Chiesa spiega anche alcuni momenti in cui Maria ha interceduto presso Gesù, affinché accogliesse le preghiere di coloro che lo invocavano: “È altrettanto certo che Maria, con la sua provvidenziale intercessione alle nozze di Cana, è stata mediatrice della manifestazione della gloria di Gesù, ovvero della sua natura divina, e della fede dei discepoli che da allora hanno creduto in Lui […] È innegabile che la Madonna conosca le necessità materiali e spirituali di ogni essere umano”.

Ma ciò che colpisce di più è che Dio stesso ha scelto Maria: “Dio l’ha voluta come nostra avvocata e mediatrice. Certamente avrebbe potuto fare tutto da solo. Ma ha voluto porre un sigillo materno alla dispensazione delle sue grazie, evidenziando contemporaneamente la natura del suo amore e il potere che concede a ciascuno dei suoi figli quando lo invocano. Maria ascolta ancora di più le nostre preghiere: “Dio ascolta le preghiere degli uomini, anche se sono peccatori, ma ascolta ancora di più la Madonna, che la tradizione cristiana ha definito con l’appellativo bellissimo di ‘Omnipotentia supplex’ (onnipotente nella preghiera) […] Se, nonostante la preghiera infallibile di Maria, a volte non otteniamo ciò che abbiamo chiesto, è perché qualcosa ostacola la Provvidenza divina nel venire in nostro soccorso”.


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