Ecco una breve spiegazione dei due codici A69:
1. A69 (astronomia) – Questo codice è utilizzato per designare l’Osservatorio Astronomico Palazzo Bindi Sergardi. Gli osservatori astronomici spesso hanno codici unici per identificarli, facilitando la comunicazione tra gli astronomi e la comunità scientifica. L’Osservatorio Palazzo Bindi Sergardi, contrassegnato con il codice A69, potrebbe essere un’importante struttura dedicata all’osservazione del cielo e alla ricerca astronomica.
2. A69 – Nel contesto degli scacchi, il codice A69 può riferirsi all’apertura degli scacchi conosciuta come “Difesa Benoni”. Gli scacchi sono un gioco da tavolo strategico in cui i giocatori cercano di muovere le proprie pedine per ottenere la vittoria. L’apertura A69, chiamata Difesa Benoni, è una mossa iniziale specifica che può essere eseguita dai giocatori per stabilire una determinata configurazione sulle scacchiere.
M69: corpo celeste
Nel vasto firmamento, a circa 2,5° a nordest della stella ε Sagittarii, si cela un gioiello astronomico noto come M69. Questo oggetto celeste, un ammasso globulare, offre uno spettacolo affascinante per coloro che osano scrutare il cielo notturno. Sebbene possa essere avvistato con un binocolo 10×50, la sua completa risoluzione in stelle richiede strumenti più potenti, come un telescopio con un’apertura di almeno 250mm, e un cielo sereno e ottimale.
Fortunatamente, M69 è visibile con relativa facilità dalla maggior parte delle aree popolate della Terra. Tuttavia, nelle regioni settentrionali dell’Europa e del Canada, vicino al circolo polare artico, la sua visibilità è purtroppo impossibile. In Europa centrale, appare molto basso sull’orizzonte. Dall’emisfero sud, invece, M69 si mostra in tutta la sua maestosità nelle notti dell’inverno australe. Il periodo migliore per osservarlo nel cielo serale va da giugno a ottobre.
La storia delle osservazioni di M69 risale a diversi secoli fa. Fu il celebre astronomo Lacaille a scoprire questo ammasso nel lontano 1752, durante le sue esplorazioni al Capo di Buona Speranza. Tuttavia, quando Charles Messier tentò di individuarlo nel 1764, non riuscì ad avere successo. Solo nel 1780 riuscì a localizzarlo e descriverlo come “Una nebulosa senza stelle nel Sagittario… Vicino ad essa vi è una stella di 9a magnitudine; la sua luce è molto debole; può essere vista solo in un buon cielo, e la minima illuminazione del micrometro la nasconde… La posizione è determinata da ε Sagittarii. Questa nebulosa è stata osservata da M. de Lacaille e riportata nel suo Catalogo…”.
M69 si trova a una distanza di circa 29.700 anni luce dalla Terra e ha un diametro di 42 anni luce. È situato nelle vicinanze dell’ammasso globulare M70, da cui è separato da 1.800 anni luce. Entrambi gli oggetti si trovano in prossimità del Centro galattico, aggiungendo un tocco di mistero a queste meraviglie celesti.
Ciò che rende M69 ancora più interessante è la sua composizione. È uno degli ammassi globulari più ricchi di metalli, il che significa che le sue stelle presentano una concentrazione relativamente elevata di elementi più pesanti dell’elio. Tuttavia, questa ricchezza è ancora inferiore a quella delle stelle più giovani della Popolazione I, come ad esempio il nostro Sole. Ciò suggerisce che M69 si sia formato in epoche cosmiche antiche, quando l’universo era composto da elementi meno pesanti. Finora, M69 risulta essere povero di stelle variabili. Solo otto di queste stelle sono state identificate, di cui due di tipo Mira, caratterizzate da un periodo di circa 200 giorni.
M69 rappresenta una delle gemme del cielo notturno, invitando gli appassionati di astronomia a contemplare la bellezza nascosta tra le stelle. Attraverso potenti strumenti e una conoscenza profonda dell’universo, siamo in grado di apprezzare la sua grandiosità e scoprire i segreti che celano gli ammassi celesti come questo.
Estienne d’Orves – navi Type A69
Le navi Type A69, conosciute anche come classe d’Estienne d’Orves, rappresentano un moderno progetto di avvisi/corvette sviluppato dalla Francia. Queste navi sono state concepite per svolgere diverse funzioni, tra cui la caccia antisommergibile, la sorveglianza marittima e costiera, la scorta e, in alcuni casi, interventi oltremare, fungendo da moderne cannoniere coloniali. Sono state progettate per sostituire le vecchie unità di seconda linea e operare nelle acque dei territori francesi oltremare, che, sebbene siano di dimensioni ridotte, si estendono su un’ampia area del globo.
Tra il 2011 e il 2017, le corvette francesi della classe d’Estienne d’Orves sono state “alleggerite”, in particolare con la rimozione dei missili Exocet, per sostituire i pattugliatori Type 400, e sono state riclassificate come Patrouilleurs de Haute Mer (PHM), ovvero pattugliatori d’alto mare, pur mantenendo il numero distintivo “F”. Queste navi rimarranno in servizio fino al 2027.
La costruzione delle navi della classe d’Estienne d’Orves ebbe inizio nel 1976, e le unità più recenti entrarono in servizio nel 1984. Sebbene le navi avessero l’obiettivo di sostituire le vecchie unità e di essere impiegate in missioni oltremare, sono state impiegate anche in ruoli di seconda linea, come la scorta costiera e la segnalazione della presenza oltremare. In caso di necessità, queste navi possono ospitare fino a 17 soldati di fanteria di marina per operazioni al di fuori del loro teatro d’azione, come la protezione del traffico marittimo o l’azione contro la pirateria, una minaccia poco conosciuta delle acque tropicali. La potenza di fuoco delle navi e la presenza di marines a bordo le rendono particolarmente adatte a questo compito. Durante lo stesso periodo in cui sono state costruite 17 corvette A69 francesi, la United States Navy ha messo in servizio 51 fregate della classe Oliver Hazard Perry, dimostrando le differenze tra le due marine.
Altre tre navi della classe sono state ordinate dalla Marina francese e successivamente vendute all’Argentina, dove sono state impiegate durante la guerra delle Falkland. Una di queste navi, la Guerrico (P 2), è stata utilizzata nell’attacco iniziale a Grytviken, nelle Isole Georgia del Sud, e ha subito alcuni danni dal fuoco delle truppe britanniche, sia con armi leggere che controcarri.
Inizialmente, la maggior parte delle unità avrebbe dovuto essere radiata a partire dal 1995, sostituite principalmente dalle corvette Floréal, che hanno un ponte per elicotteri considerato essenziale per le nuove missioni assegnate a queste unità. Tuttavia, a partire dal 1997, solo otto corvette erano state messe fuori servizio, dimostrando l’efficacia e la robustezza di queste cannoniere, che hanno trovato estimatori anche all’estero. Infatti, sei delle otto unità dismesse dai francesi hanno trovato una seconda vita nella marina turca, che non esita a impiegare navi di seconda mano.
Le corvette A69 avrebbero potuto avere una configurazione di armamenti diversa se le esigenze lo avessero richiesto. Ad esempio, al posto del lanciarazzi antisommergibile, sarebbe stato possibile installare un lanciamissili Crotale per migliorare le capacità di difesa aerea a discapito delle capacità antisommergibile. Un’altra alternativa sarebbe stata un hangar telescopico per elicotteri. Tuttavia, non sono state realizzate ulteriori versioni o modifiche.
L’unica modifica apportata, almeno su alcune unità, è stata l’aggiunta di un lanciamissili leggero Simbad, con una rampa manuale per i missili Mistral. Negli anni ’90, alcune navi hanno ricevuto questa modifica per migliorare la difesa aerea, ma a discapito del lanciarazzi antisommergibile di calibro superiore. Durante questa modifica, è stato installato anche un sistema di comunicazione satellitare Syracuse, che rappresentava una grave carenza quando le navi operavano lontano dal territorio nazionale.
A69 vs. Grisha. Le classi di corvette A69 e Grisha sono simili per dimensioni e dislocamento, ma differiscono notevolmente in termini di concetto operativo. Confrontare queste due classi può aiutare a comprendere le differenze in termini di tecnologie e filosofie operative. Lo scafo delle navi è simile, con fiancate che si uniscono alle pareti delle sovrastrutture a mezzanave.
Per quanto riguarda l’armamento, le A69 sono dotate di un potente cannone da 100 mm a prua, invece di armi di calibro inferiore da 57 mm a poppa, e da 2-4 missili Exocet antinave al posto del lanciatore SA-N 4. Pertanto, l’orientamento delle navi francesi è più incentrato sul combattimento antinave che sulla difesa propria.
Tuttavia, la velocità delle A69 è relativamente bassa per garantire prestazioni ottimali nel combattimento navale. Le Grisha, d’altro canto, hanno una velocità estremamente elevata, pensata principalmente per la caccia ai sottomarini nemici e secondariamente per la difesa aerea, mentre il combattimento antinave è un’opzione eccezionale. Inoltre, tutte le armi di bordo delle Grisha possono essere utilizzate per il combattimento antinave, e queste navi sono predisposte anche per l’impiego di mine, armi navali estremamente pericolose e asimmetriche.
Le corvette A69, sebbene più lente, offrono una maggiore autonomia rispetto alle Grisha e sono più orientate al combattimento antinave, con una priorità secondaria alla guerra antisommergibile e solo in ultima istanza alla difesa aerea. Le Grisha, invece, hanno come ordine di importanza: guerra antisommergibile/difesa aerea/combattimento antinave.
Le differenze tra queste due classi in termini di armamenti e sensori sono significative, ma anche le loro concezioni operative sono molto diverse. Le navi francesi sono progettate per operare oltremare e difficilmente possono essere integrate con squadre di prima linea. Le unità russe, invece, sono in grado di affrontare azioni di un certo livello, ma sono principalmente destinate alla difesa delle coste nazionali.
La struttura delle corvette A69 è stata progettata per semplificare la produzione e garantire la tenuta del mare in condizioni oceaniche. Lo scafo massiccio e le sovrastrutture basse e ampie, concentrate principalmente nella sezione centrale, sono finalizzate a migliorare la stabilità e la resistenza alle mareggiate di queste piccole imbarcazioni.
Le A69 sono efficaci nei compiti di lotta antisommergibile e sufficientemente armate per il combattimento antinave, ma meno adatte per la difesa aerea. Sono state concepite principalmente come cannoniere economiche da impiegare in lunghi pattugliamenti oltremare, come una sorta di moderne navi coloniali. A tal scopo, sono state equipaggiate con alloggi per 17 marinai oltre all’equipaggio standard, per consentire l’impiego prolungato di un plotone di fanteria di marina.
Le navi A69, anche con le loro limitazioni, rappresentano un progetto moderno e versatile. Sono state impiegate con successo per diverse missioni, tra cui la caccia antisommergibile, il pattugliamento marittimo e costiero, la scorta e gli interventi oltremare. La loro entrata in servizio è avvenuta a partire dal 1976, ma le unità più recenti risalgono al 1984. Nonostante la prevista radiazione di gran parte delle unità a partire dal 1995, le navi A69 hanno dimostrato la loro affidabilità e sono state apprezzate anche da altre marine, come testimoniano le vendite all’Argentina e la loro seconda vita nella marina turca.
Queste corvette francesi, pur non avendo una velocità elevata, offrono un’ottima autonomia e sono specializzate nel combattimento antinave. Tuttavia, la loro concezione operativa le rende meno adatte per integrarsi con squadre di prima linea. Al contrario, le corvette russe Grisha sono progettate per azioni di un certo livello e si concentrano sulla difesa costiera della madrepatria.