La Russa critica il Televoto di Sanremo dicendo la sua e tuonando contro il Festival: ecco cosa ha dichiarato e chi è stata la sua preferita.
Il Festival di Sanremo, evento clou della musica italiana, è stato recentemente oggetto di commenti anche da parte di Ignazio La Russa, esponente di spicco di Fratelli d’Italia e presidente del Senato. Pur ammettendo di aver seguito solo parzialmente l’evento, La Russa ha espresso le sue opinioni sul concorso canoro, focalizzandosi su alcune esibizioni e sollevando dubbi sul sistema di voto tramite televoto. Anticipiamo subito che l'”non ha dicerto toccata piano”.
Durante l’intervista rilasciata ai microfoni di “Un giorno da pecora” su Rai Radio 1, La Russa ha condiviso le sue impressioni sulla 74ª edizione del Festival. Ha rivelato di aver particolarmente apprezzato la terza serata, dedicata alle cover, mentre ha ammesso di essersi collegato solo parzialmente alla prima serata, trovandola un po’ noiosa e addirittura addormentandosi durante la trasmissione.
Ecco la preferita del Presidente del Senato
In merito alle esibizioni, La Russa ha espresso una preferenza per la performance di Rose Villain, sottolineando il suo apprezzamento per la sua interpretazione. Tuttavia, ha mostrato qualche riserva riguardo alla canzone della vincitrice, Angelina Mango, ritenendola piacevole ma poco memorabile nel lungo periodo, così come il brano di Geolier.
Televoto, che caos!
Tornando sul tema del televoto, La Russa ha sollevato una serie di critiche riguardo alla sua trasparenza e affidabilità. Ha proposto di ritornare a un sistema di giuria chiusa, in cui i giudici potessero valutare le canzoni senza essere influenzati da fattori esterni, come l’interpretazione o la popolarità degli artisti.
Secondo La Russa, il televoto è suscettibile a manipolazioni, in quanto dipende principalmente da chi dispone di maggiori risorse economiche per acquistare call center e influenzare il voto del pubblico. Ha sottolineato che questa pratica può distorcere il risultato finale e privare il concorso della sua autenticità e credibilità. Proprio per questo motivo, il politico ha proposto un ritorno a un sistema di giuria selezionata, basata su criteri democratici e trasparenti.
La Russa ha quindi ribadito la sua preferenza per un sistema di valutazione che sia più equo e rappresentativo del gusto musicale del pubblico italiano, sottolineando l’importanza di preservare l’integrità e l’autenticità del Festival di Sanremo, uno degli eventi culturali più significativi del panorama nazionale.
Non solo televoto: dice la sua anche su Hamas
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha fondamentalmente criticato il Festival di Sanremo per aver affrontato la questione israelo-palestinese in modo unilaterale. La Russa ha difeso il diritto dei cantanti di esprimere le proprie opinioni ma ha sottolineato l’importanza della correttezza nel farlo. Durante l’intervista ha espresso disapprovazione per l’appello contro il presunto genocidio dei palestinesi lanciato da Ghali durante l’evento. La Russa ha sottolineato che se il Festival decide di affrontare tematiche di politica internazionale, dovrebbe farlo in modo equilibrato e non unilaterale. Ha criticato il fatto che Ghali non abbia menzionato gli ostaggi israeliani durante il suo intervento e ha suggerito che gli conduttori avrebbero dovuto intervenire per garantire un dibattito più equilibrato sulla questione.
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