San Pietro in Bevagna

Domanda di: F. Conti | Ultima modifica: 18 Giugno 2023 - Tempo di lettura: 7 minuti
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San Pietro in Bevagna, incantevole frazione del comune di Manduria, sorge maestosamente lungo la suggestiva costa ionica, a circa 45 chilometri a sud di Taranto, nella meravigliosa regione della Puglia, Italia.

Questa perla balneare è ampiamente rinomata e apprezzata per le sue incantevoli spiagge sabbiose e le acque cristalline che la bagnano. Un vero paradiso estivo, dove ci si può concedere una meravigliosa pausa dalla quotidianità e immergersi completamente nel calore del sole, nell’abbraccio del mare e nella bellezza naturale circostante.

La zona salentina di San Pietro in Bevagna

La zona si caratterizza per una lunga e affascinante costa, con ampie distese sabbiose e un ambiente naturale che regala intense emozioni. Le spiagge di San Pietro in Bevagna sono spaziose e ben attrezzate, dotate di stabilimenti balneari, bar e ristoranti che punteggiano il litorale, offrendo comfort e delizie culinarie ai visitatori.

Ma non solo mare! San Pietro in Bevagna offre anche numerose opportunità per gli amanti degli sport acquatici, come il windsurf, il kitesurf e la vela. Inoltre, è possibile partecipare a emozionanti escursioni in barca per esplorare la costa e le sue affascinanti grotte marine, immergendosi in un mondo di pura meraviglia.

All’interno del centro abitato di San Pietro in Bevagna, è possibile trovare una varietà di negozi, supermercati, ristoranti e bar che soddisfano le esigenze dei visitatori, offrendo un’esperienza completa sotto ogni punto di vista.

Inoltre, la frazione ospita una suggestiva chiesa dedicata a San Pietro Apostolo, che rappresenta un punto di riferimento religioso e un luogo di profonda spiritualità per la comunità locale.

Spiagge e natura

San Pietro in Bevagna è un luogo che, nel suo complesso, unisce splendide spiagge, una natura incontaminata e una quiete assoluta, rendendolo un vero paradiso dove trascorrere le vacanze estive o semplicemente rilassarsi sulla costa pugliese, lontano dal trambusto della vita quotidiana.

Come descritto su PuntaProsciutto.com, la spiaggia di San Pietro in Bevagna si estende in vastità, offrendo ampie zone di spiaggia libera caratterizzate da soffici dune bianche. La sabbia, seppur un po’ più spessa, è bianca, dorata e pulita. Il mare cristallino, influenzato dalle correnti del fiume Chidro, riserva a volte zone particolarmente rinfrescanti, regalando un’esperienza unica agli amanti delle acque salate.

Per coloro che desiderano esplorare i dintorni di San Pietro in Bevagna, avranno l’opportunità di visitare il suggestivo centro storico di Manduria, il Parco Archeologico delle mura messapiche e la Chiesa di San Pietro in Mandurino, le Dune di Campomarino di Maruggio, la Torre Colimena, la Salina dei Monaci, Punta Prosciutto e il Quartiere delle ceramiche a Grottaglie. Una vasta gamma di attrazioni che aggiungono ulteriori sfumature alla visita di questa meravigliosa località.

Inoltre, per coloro che desiderano raggiungere il famoso Porto Cesareo, una rinomata località balneare in provincia di Lecce che attira turisti di tutte le età, la distanza da San Pietro in Bevagna è di soli 22 chilometri, offrendo la possibilità di una piacevole gita per scoprire le bellezze dei dintorni.

Tuttavia, è importante tenere a mente che a San Pietro in Bevagna, per fare acquisti o gustare un caffè al bar, è necessario disporre di contanti, poiché molti esercizi commerciali non sono dotati di dispositivi di pagamento elettronici. Per quanto riguarda i prelievi, al momento è necessario recarsi a Campomarino o a Manduria, a una decina di chilometri di distanza.

Non è un caso che San Pietro in Bevagna abbia attirato l’attenzione di registi e produttori cinematografici. Alcune scene della popolare serie televisiva italiana “Gente di Mare” sono state girate proprio in questa affascinante località. Ambientata lungo la splendida costa calabrese, in particolare nella Costa degli Dei tra Scilla e Tropea, le location d’effetto si sono estese fino a Roma durante il periodo invernale.

San Pietro in Bevagna, con la sua natura incontaminata, il mare cristallino e la sua autentica atmosfera, rimane un gioiello nascosto da scoprire lungo le coste pugliesi, dove si può vivere un’esperienza indimenticabile immersi nella bellezza senza tempo della natura e nella tranquillità che solo un luogo così magico può offrire.

San Pietro in Bevagna territorio

San Pietro in Bevagna è una delle perle della costa ionica del Tarantino, appartenente al comune di Manduria, in provincia di Taranto. Durante l’estate, questa località si anima grazie al turismo balneare, attirando visitatori da ogni parte. Il suo litorale, lungo 15 chilometri, è caratterizzato da ampie distese di sabbia e, in alcuni tratti, da piccole scogliere e rocce che donano un fascino unico.

Una delle caratteristiche più interessanti di San Pietro in Bevagna è la sua vicinanza ad altre rinomate località balneari. A soli 22 chilometri si trova la famosa Porto Cesareo, una meta amata da turisti di tutte le età. Inoltre, dista solo 10 chilometri dalla splendida spiaggia di Punta Prosciutto, con i suoi colori caraibici. Questa posizione strategica la rende un’ottima scelta per un weekend in Puglia, in quanto è vicina anche a Manduria, patria del vino Primitivo, e ad altre zone incantevoli della regione.

Dal punto di vista geografico, San Pietro in Bevagna si trova lungo la costa ionica tra Taranto e Gallipoli, a soli 11 chilometri da Manduria. È situata all’estremo nord della Terra d’Arneo, tra i fiumi Chidro, uno dei più importanti e degli unici fiumi del Salento, che scorre a est del paese, e il fiume Borraco, che scorre a ovest. La località è divisa in diverse zone: il centro, la zona di Campo de’ Messapi e Borraco con la torre costiera omonima, e la zona di Specchiarica e Torre Colimena.

La storia di San Pietro in Bevagna è strettamente legata all’apostolo San Pietro, si racconta infatti che sia sbarcato proprio in questa località. Nel corso del Novecento, il paese si è ingrandito, ma purtroppo negli anni ottanta si è verificato un forte fenomeno di abusivismo edilizio che ha danneggiato il territorio, ricco di macchia mediterranea e dune sabbiose.

Tra i luoghi di interesse di San Pietro in Bevagna spicca la chiesa dedicata a San Pietro, che si affianca alla storica torre di avvistamento. Sulle fondali marini, vicino alla spiaggia di San Pietro in Bevagna, si trovano alcuni sarcofagi marmorei di epoca romana, noti come i “Sarcofagi del Re”. Questi sono i resti del carico di una nave romana affondata nel III secolo d.C.

Dal punto di vista naturalistico, sono di particolare rilevanza la riserva naturale della foce del fiume Chidro, caratterizzata da sorgenti sotterranee di acqua dolce che si estendono per circa 13 chilometri, e la riserva naturale della Salina dei Monaci. Quest’ultima si estende tra San Pietro in Bevagna e Torre Colimena, appartenenti entrambe al comune di Manduria, e offre una bellissima spiaggia sabbiosa con tratti rocciosi e uno stagno salato dove si possono osservare, in determinati periodi dell’anno, i fenicotteri rosa e altre specie di volatili. All’interno della riserva si trovano anche dune sabbiose e una rigogliosa macchia mediterranea. La salina prende il nome dai monaci benedettini che, nel 1731, stabilirono qui la lavorazione e il deposito del sale.

L’economia di San Pietro in Bevagna si basa principalmente sul turismo estivo, che negli ultimi anni ha visto un notevole incremento anche da parte dei visitatori internazionali. Grazie alla sua importanza turistica, il centro rappresenta una delle principali risorse economiche del comune di Manduria.

Per quanto riguarda le infrastrutture e i trasporti, la Sogin (SITA) garantisce un servizio di trasporto pubblico urbano tra Manduria, Borraco, San Pietro in Bevagna e Torre Colimena. Inoltre, la stazione ferroviaria di Manduria, appartenente al circuito Ferrovie del Sud Est, assicura collegamenti verso tutte le località servite dalla linea jonica e salentina.

San Pietro in Bevagna è una destinazione che offre tanto dal punto di vista paesaggistico, storico e naturalistico. Un luogo dove trascorrere indimenticabili giornate al mare, immergendosi nella bellezza incontaminata della costa ionica pugliese e godendo della tranquillità e dell’autenticità di un luogo così magico.

Relitto marino di San Pietro in Bevagna

Il relitto di San Pietro in Bevagna, situato nei pressi della foce del fiume Chidro, rappresenta un’affascinante testimonianza storica che giace sul fondale marino, a circa 70 metri dalla costa. Questo relitto occupa un’area di circa 150 metri quadrati su un fondale prevalentemente sabbioso, soggetto a frequenti insabbiamenti, ad una profondità che varia tra i 3 e i 6 metri.

La scoperta di questo relitto risale agli anni ’30 del XX secolo, ma fu solo nel 1964 che venne oggetto di una prima investigazione da parte di Peter Throckmorton e John M. Bullit. Successivamente, nel 1995, la Soprintendenza Archeologica di Taranto e nel 2009 l’ISCR (Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro) condussero ulteriori indagini sul relitto. Inoltre, tra il 2010 e il 2011, sono state effettuate analisi mineralogico-petrografiche e isotopiche sui campioni di marmo prelevati dal relitto da parte del CNR-IBAM di Lecce, la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia e l’Università del Salento.

Il carico della nave affonda le sue radici nel III secolo d.C. ed è composto da ventitre sarcofagi in marmo bianco dolomitico proveniente dalle cave di Vathy-Saliara sull’isola di Taso. I sarcofagi sono incompiuti e di varie dimensioni: alcuni sono rettangolari, mentre altri hanno una forma ovale del tipo a lenos, con estremità arrotondate e bugne sporgenti, che avrebbero potuto essere successivamente scolpite con busti o protomi leonine.

Per ottimizzare gli spazi durante il trasporto, tre sarcofagi di dimensioni particolarmente ridotte sono stati inseriti all’interno di quelli di dimensioni maggiori, e tre esemplari sono doppi, ossia presentano due cavità affiancate ottenute dallo stesso monolite, che sarebbero state separate una volta giunti a destinazione.

Tra i reperti recuperati dal relitto vi sono due frammenti di legno d’olmo, probabilmente appartenenti alle ordinate della nave, una lamina e una lastra in piombo (forse appartenenti alla pompa di sentina), un anello sempre in piombo, frammenti di sigillata africana e di anfore, oltre alla “cassa” di bordo contenente monete.

Questo carico, databile al III secolo d.C., era probabilmente destinato al mercato di Roma. Al fine di facilitare la fruizione di questo complesso archeologico, sono stati installati sul fondale due pannelli esplicativi, protetti da teche in acciaio inossidabile dotate di coperchio richiudibile.


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