Il comodante può richiedere al comodatario il rimborso delle spese ordinarie che sono necessarie per garantire l’utilizzo dell’immobile, in particolare quelle relative alle utenze e alle spese condominiali. Tuttavia, il comodante non deve pagare nulla, ma è colui che concede in affitto l’immobile e riceve il pagamento del canone di locazione da parte del conduttore o dell’affittuario. Inoltre, il comodante ha la responsabilità di coprire le spese di manutenzione dell’immobile e le tasse e le imposte.
Quali sono le spese a carico del comodatario?
In base alle norme del comodato d’uso, il “comodatario” è tenuto a sostenere le spese ordinarie per l’utilizzo della cosa, come ad esempio le utenze, e lo fa a suo esclusivo interesse, cioè per servirsi della cosa stessa. Le principali spese a carico del comodatario sono rappresentate dal canone di locazione, ovvero il pagamento pattuito per l’uso dell’immobile. In aggiunta a questo, il comodatario deve sostenere le spese ordinarie per l’utilizzo dell’immobile, come ad esempio le spese relative alle utenze (come elettricità, acqua e gas) e alle spese condominiali (come pulizia, illuminazione e giardinaggio). Se previsto nel contratto di comodato, il comodatario può anche essere tenuto a pagare le spese straordinarie, come quelle relative a lavori di ristrutturazione o riparazione dell’immobile. In generale, le spese a carico del comodatario derivano dall’uso effettivo dell’immobile concesso in comodato.
Chi paga le tasse in comodato d’uso?
Nel caso di un contratto di comodato d’uso, l’onere di pagare l’IMU spetta al proprietario dell’immobile concesso in comodato. Tuttavia, la base imponibile IMU può essere ridotta al 50% per gli immobili non di lusso concessi in comodato tra genitori e figli. In generale, il comodatario, ovvero colui che utilizza il bene, è tenuto a pagare le tasse e le imposte relative all’uso del bene, come ad esempio l’ICI o l’IMU. Tuttavia, se specificato diversamente nel contratto di comodato, le parti possono concordare di attribuire al comodante (cioè colui che concede in uso il bene) l’onere di pagare le tasse relative al bene oggetto di comodato. È sempre consigliabile specificare chiaramente nel contratto di comodato d’uso chi è tenuto a pagare le tasse e le imposte relative all’utilizzo del bene.
Quali sono gli obblighi del comodante?
Il principale obbligo del comodante è quello di concedere al comodatario il godimento della cosa in comodato. A differenza della locazione, il comodante non ha l’obbligo di effettuare le riparazioni o di consegnare la cosa in buono stato. Tuttavia, gli obblighi del comodante sono comunque molteplici:
- Consegnare il bene: Il comodante deve consegnare il bene al comodatario in buone condizioni e in tempo utile per l’utilizzo previsto.
- Mantenere il bene: Il comodante è tenuto a mantenere il bene in buone condizioni, effettuando eventuali riparazioni o manutenzioni necessarie per garantirne il corretto funzionamento.
- Rimborsare le spese ordinarie: Il comodante può richiedere al comodatario il rimborso delle spese ordinarie sostenute per garantire l’utilizzo del bene, come ad esempio le spese relative alle utenze e alle spese condominiali.
- Pagare le imposte e le tasse: Il comodante è responsabile del pagamento delle imposte e delle tasse relative al bene oggetto di comodato, come ad esempio l’IMU e le tasse sulla proprietà.
- Rispettare il contratto: Il comodante deve rispettare i termini del contratto di comodato d’uso e non può revocare il bene prima della scadenza del termine stabilito.
- Restituire il bene: Al termine del contratto di comodato, il comodante deve restituire il bene in buone condizioni, tranne per le eventuali usure dovute all’uso normale. Inoltre, il comodante non può richiedere il pagamento di una somma di denaro per la restituzione del bene.
Cosa succede se non registro un comodato?
Secondo la legge 131/86, se un contratto di comodato d’uso non viene registrato, possono essere applicate sanzioni amministrative che vanno dal 120% al 240% dell’imposta dovuta. Tuttavia, se la richiesta di registrazione viene effettuata con un ritardo non superiore a 30 giorni, la sanzione amministrativa può essere ridotta al 60% al 120% dell’imposta dovuta. Anche se la registrazione del contratto di comodato d’uso presso l’Agenzia delle Entrate non è obbligatoria, è fortemente consigliata. Infatti, se il contratto non viene registrato, il comodante potrebbe incorrere in sanzioni amministrative e, in caso di controversie tra le parti, il contratto non registrato non avrà alcuna validità di fronte al giudice e il comodante potrebbe non avere alcun diritto di difesa. Inoltre, la registrazione comporta il pagamento dell’imposta di registro, che rappresenta una sorta di garanzia dell’effettiva esistenza del contratto e dell’identità delle parti. In generale, è sempre consigliabile registrare il contratto di comodato d’uso presso l’Agenzia delle Entrate per evitare problemi futuri e per tutelare i propri diritti.