La Marathon des Sables, conosciuta anche come la “Maratona delle Sabbie”, è un’epica sfida che si svolge nel cuore inospitale del Sahara marocchino. Si tratta di una delle gare di corsa a piedi più impegnative e prestigiose al mondo, che mette alla prova la resistenza fisica e mentale dei partecipanti.
La competizione si sviluppa lungo una distanza totale di 240 chilometri, suddivisi in sei tappe entusiasmanti, intervallate da un giorno di riposo per consentire ai corridori di recuperare le energie e prepararsi alle ulteriori sfide che li attendono. Durante il percorso, gli atleti devono fare affidamento esclusivamente su se stessi per il cibo, l’acqua e l’equipaggiamento necessario a sopravvivere in quel deserto spietato.
Ogni dieci chilometri, i partecipanti possono rifornirsi di una preziosa riserva di acqua, nove litri al giorno, presso i punti di ristoro appositamente predisposti lungo il percorso. È un gesto vitale per garantire la sopravvivenza in un ambiente così ostile e assetato.
Gli italiani nella Marathon des Sables
Gli italiani hanno lasciato un segno indelebile nella storia di questa sfida titanica. Atlete come Rosanna Pellizzari, con due vittorie, e Franca Fiacconi, con una vittoria, si sono distinte tra le avventurieri che hanno saputo dominare l’arduo terreno del deserto. Non possiamo dimenticare Marco Olmo, un vero e proprio mito della Marathon des Sables, che ha lasciato un’impronta indelebile nella sabbia con le sue straordinarie imprese.
Ma tra tutti, un nome risuona ancora oggi con un alone di mistero e coraggio estremo: Mauro Prosperi. Nel 1994, durante una tappa tormentata da una tempesta di sabbia, Prosperi si perse nel deserto, trovandosi a dover affrontare l’ignoto per ben dieci giorni. Durante quel periodo di estrema solitudine e privazione, si nutrì di radici, pipistrelli e bisce, dimostrando una determinazione incommensurabile che gli permise di sopravvivere e di trovare rifugio in una tenda berbera. La sua storia è diventata leggendaria, simbolo di resilienza e coraggio nella Marathon des Sables.
Nel settembre del 2017, un nuovo capitolo si è aggiunto alla storia di questa competizione senza eguali. La Half Marathon des Sables è stata introdotta, una versione ridotta della gara che si disputa sull’isola di Fuerteventura. Con una distanza di 120 chilometri suddivisi in tre tappe, questa variante offre agli atleti una sfida altrettanto intensa, ma su un terreno diverso e affascinante.
L’attrattiva gara del deserto
Il Marathon des Sables continua ad affascinare e attirare partecipanti provenienti da ogni angolo del pianeta. Atleti professionisti, appassionati di avventure estreme e semplici corridori amatoriali si sfidano per conquistare il titolo di “Finisher” e aggiungere il proprio nome alla lista di coloro che hanno sconfitto il deserto.
È una gara che richiede non solo una preparazione fisica impeccabile, ma anche una forza mentale straordinaria. Affrontare le distanze interminabili sotto un sole cocente, superare le dune di sabbia e adattarsi a un terreno aspro e roccioso sono solo alcune delle sfide che i partecipanti devono superare per raggiungere il traguardo finale.
Le categorie di partecipazione sono diverse, offrendo l’opportunità di competere individualmente, in coppia o in squadra. Ogni anno, migliaia di coraggiosi corridori si lanciano in questa epica avventura con il sogno di completare l’intero percorso e sentirsi parte di un’élite di atleti.
Il Marathon des Sables è molto più di una semplice competizione sportiva. È un’esperienza di vita straordinaria che permette ai partecipanti di superare i propri limiti, sperimentare la potenza della natura selvaggia e scoprire l’incredibile resilienza dell’animo umano. È un viaggio nell’ignoto, dove l’eroismo e la determinazione si fondono in un mix unico di emozioni e sfide senza tempo.
Come si svolge la gara della Marathon des Sables
La Marathon des Sables, una delle competizioni più affascinanti al mondo, è avvolta da un’aura di incertezza che si svela solo poco prima del via. I 1.200 partecipanti basano la loro preparazione su due numeri fondamentali: una distanza totale di 250 chilometri da percorrere in sette giorni. Tuttavia, ci sono elementi esterni che trasformano questa gara in un’esperienza avventurosa.
Il terreno di gioco, infatti, non è un comune asfalto liscio, ma la sabbia del deserto maghrebino, che diventa la vera nemica di ogni corridore. Alla fine di ogni tappa, la coda di coloro che si recano all’infermeria per cure mediche diventa sempre più lunga. Vesciche, piaghe e abrasioni rendono ogni passo un vero e proprio martirio. Decine di partecipanti si presentano ai medici con i piedi malconci, ma grazie all’esperienza dello staff medico, molti di loro riescono a ripartire il giorno successivo per la prossima tappa. Solo per dare un’idea dell’ampiezza del “pronto soccorso”, si contano 52 membri dello staff medico, quasi 7 chilometri di bende adesive Elastoplast, oltre 2.700 cerotti Compeed anti-vescica, oltre 6.000 pastiglie di antidolorifici e 150 litri di disinfettante. Tuttavia, la prevenzione è migliore della cura, e alcune aziende specializzate hanno ideato ghette da applicare tra la caviglia e la scarpa, avvolgendo la scarpa dalla tomaia fino al bordo della suola. Nonostante ciò, la sabbia del Sahara ha fama di penetrare ovunque, persino all’interno di un uovo. Basta un semplice granellino tra i calzini e il danno è fatto.
Prima di affrontare l’aspetto atletico, è importante ricordare che ogni concorrente deve portare con sé nello zaino tutto ciò di cui avrà bisogno per i sette giorni di gara. Dal sacco a pelo (e un materassino se lo desidera) ai vestiti di ricambio (anche se è improbabile che molti portino vestiti puliti per la tappa successiva…), fino all’elemento più importante: il cibo. Sì, avete capito bene, il cibo per sette giorni deve stare nello zaino. Mangiare, lavarsi, dormire e vestirsi dipendono da ciò che si porta con sé e che deve essere caricato sulle spalle ogni giorno insieme all’equipaggiamento obbligatorio imposto dall’organizzazione per la sicurezza. L’organizzazione mette a disposizione un quantitativo di acqua pari a 120.000 litri per i 1.200 partecipanti. Questo aspetto è di fondamentale importanza perché le conseguenze della disidratazione sono tra i principali rischi della Marathon des Sables, quindi sarà necessario studiare una strategia per proteggersi dall’esaurimento delle energie.
La Marathon des Sables è molto più di una semplice sfida atletica. È un’esperienza che richiede coraggio, determinazione e resistenza. Ogni corridore che si iscrive come Spirito Trail Team ha diritto a una quota di iscrizione agevolata di 990 € (con uno sconto di 200 euro!). La gara è organizzata dallo stesso team della mitica Marathon des Sables, quindi è sinonimo di garanzia.
Il Sahara del Marocco
La gara si svolge nel Sahara in Marocco, con un percorso che supera i 260 chilometri da percorrere in completa autonomia. Ma non è solo una questione di cifre e distanze. La Marathon des Sables ha un’atmosfera unica che affascina sia gli atleti che il pubblico. Si corre lungo un percorso straordinario che parte da Villa Pisani sulla Riviera del Brenta, passando per Venezia con il suo Ponte di Barche, Piazza San Marco, il Campanile e Palazzo Ducale. La Venicemarathon, una delle corse più affascinanti, continua a suscitare interesse e ammirazione da parte di atleti e spettatori.
Partecipare a una maratona come la Marathon des Sables comporta un impegno economico significativo. Considerando due maratone, sei mezze maratone e otto gare di 10 chilometri, ci si aspetta di investire circa 500 euro per avere il privilegio di indossare un pettorale. In media, l’iscrizione a una maratona italiana, comprensiva del pacco gara, ha un costo di circa 50 euro, mentre per una mezza maratona si aggira intorno ai 35 euro e per una gara di 10 chilometri si spendono circa 20 euro.