Il nuovo proprietario di Twitter, Elon Musk, ha già dato il suo personalissimo tocco di pennello al social, rinominandolo “X”. Ha assicurato che l’azienda sta facendo grandi sforzi per adeguarsi al nuovo regolamento europeo in materia di servizi digitali. Questo regolamento, noto anche come Digital Services Act (DSA), impone obblighi rafforzati alle grandi piattaforme online per contrastare i contenuti illegali e la disinformazione. Una sfida che si sta dimostrando complessa per i social network, e Musk non è da meno nell’affrontarla.
Il Digital Services Act (DSA), noto anche come legge sui servizi digitali, impone obblighi rafforzati alle grandi aziende del settore digitale per combattere i contenuti illegali e la disinformazione. Questo nuovo regolamento è stato introdotto con l’obiettivo di affrontare le sfide legate alla diffusione di informazioni errate e dannose sulle piattaforme online.
Twitter ha tanto da lavorare in tema di informazione e fake news
La reazione di Elon Musk è stata in risposta a un video di Thierry Breton, il commissario europeo per il Mercato interno, in cui quest’ultimo ha sottolineato che il regolamento sui servizi digitali è ora applicabile legalmente alle grandi piattaforme digitali e ai motori di ricerca. Musk ha dichiarato che l’azienda sta lavorando intensamente per rispettare il regolamento europeo.
Thierry Breton ha spiegato che il DSA è stato concepito per proteggere la libertà di espressione da decisioni arbitrarie e per salvaguardare i cittadini e le democrazie dai contenuti illegali. Ha inoltre sottolineato che i suoi servizi verificheranno attentamente la conformità delle piattaforme sistemiche al DSA e che, in caso di mancato rispetto, saranno applicate sanzioni adeguate.
Le aziende che non rispettano la nuova regolamentazione rischiano sanzioni che possono arrivare a una multa equivalente al 6% del fatturato o addirittura l’interdizione di operare nel territorio. La piattaforma di Elon Musk si adeguerà al regolamento europeo che impone obblighi rafforzati contro i contenuti illegali e la disinformazione.
Today, the Digital Services Act — #DSA — becomes legally enforceable for Very Large Online Platforms & Search Engines.
These systemic platforms play a very important role in our daily lives — so it was time for the EU to set our own rules.
A safer Internet for everyone 🇪🇺 pic.twitter.com/fGPCERx5mW
— Thierry Breton (@ThierryBreton) August 25, 2023
X (ex Twitter) – stando a quando viene riferito dai piani alti – si impegna con determinazione a rispettare il nuovo regolamento europeo, dimostrando una volontà di adattamento alle nuove normative che promuovono maggiore responsabilità e trasparenza nel mondo digitale.
Il miliardario di X risponde alla nuova legge sui servizi digitali (DSA) dell’UE, mirata a migliorare la collaborazione con le piattaforme e proteggere gli utenti da rischi online. Le aziende hanno tempo fino al 2024 per adeguarsi; violazioni comporteranno multe fino al 6% del fatturato o divieti. Le grandi piattaforme usate da oltre 45 milioni di europei mensilmente, come Facebook, Google, Twitter, sono coinvolte.
Cosa cambierà in Europa con la nuova DSA
“Abbiamo lavorato intensamente su questo”, ha scritto su X il miliardario, in risposta al video di Thierry Breton, riguardo a questa legge sui servizi digitali (DSA in inglese) che diventa vincolante da questo venerdì per le maggiori piattaforme. L’obiettivo dell’Unione Europea con questo nuovo testo è garantire una migliore collaborazione con le piattaforme, ma soprattutto proteggere meglio gli utenti dai vari rischi su Internet (false informazioni, contenuti illeciti, truffe…).
Il 6% del fatturato. Le aziende interessate hanno tempo fino al 1° gennaio 2024 per conformarsi a queste nuove regolamentazioni. Dopo questa data, le sanzioni saranno applicate. Potrebbero arrivare a una multa equivalente al 6% del fatturato o persino al divieto totale di operare nel territorio in caso di violazioni ripetute.
Al momento, sono coinvolte solo le grandi piattaforme utilizzate da oltre 45 milioni di europei al mese, ovvero 19 piattaforme: Alibaba AliExpress, Amazon Store, Apple AppStore, Bing, Booking.com, Facebook, Google Play, Google Maps, Google Search, Google Shopping, Instagram, LinkedIn, Pinterest, Snapchat, TikTok, Twitter, Wikipedia, YouTube e Zalando.
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