Il film “Califano”, interpretato da Leo Gassmann, ha attirato l’attenzione di 4 milioni di spettatori su Rai1, domenica sera 11 febbraio.
Il pubblico è stato rapito dalla storia del celebre cantante, conosciuto per le sue fragilità e il suo grande cuore, capace di affrontare molte sfide. Il programma si è rivelato il più popolare del prime time, incollando gli spettatori allo schermo con una percentuale di share pari al 22.8%.
Leo Gassmann ha indossato i panni di Franco Califano, dando vita a una performance straordinaria che ha suscitato emozioni profonde negli spettatori. Il suo lavoro, che includeva la reinterpretazione delle celebri canzoni del cantante romano insieme al gruppo di musicisti storici di Califano, è stato elogiato da Pierluigi Diaco, co-autore di “Senza Manette” insieme al cantante stesso.
La trama di “Califano” ha avuto il merito di catturare l’attenzione fin dai primi istanti, portando gli spettatori nel cuore della Roma del 1984, al Teatro Parioli, dove il protagonista si prepara per un evento fondamentale della sua carriera. La narrazione si dipana poi attraverso un lungo flashback, raccontando la vita del Califfo dagli anni ’60 agli ’80, tra momenti di gloria, cadute e rinascite.
Il film riporta il pubblico al 1961, quando Franco, all’età di 22 anni, condivide la sua vita con la madre e il fratello, coltivando il sogno di una vita all’insegna della Dolce Vita. Questi sono gli anni in cui fa la conoscenza di Antonello Mazzeo, suo amico per sempre, e di Rita, la sua prima moglie. Nel 1963, Califano si trasferisce a Milano, dove inizia a comporre canzoni e a vivere esperienze intense, tra cui l’incontro con importanti personalità del mondo della musica e il rapporto con la droga.
Nonostante le difficoltà e un periodo di depressione che lo porta in clinica nel 1968, Califano trova la forza di ripartire. Diventa autore di successi come “Minuetto”, collabora con artisti di fama e affronta le sfide della sua vita personale e professionale con coraggio. Anche l’esperienza in carcere, segnata dalla registrazione dell’album “Impronte Digitali”, rappresenta per lui un’opportunità di rinascita.
Il cast di “Califano” include talenti come Giampiero De Concilio, Angelica Cinquantini, Jacopo Dragonetti, Valeria Bono e Andrea Ceravolo, che hanno contribuito a rendere il film un successo indiscusso.
Nella serata di domenica, altri programmi televisivi hanno tentato di conquistare l’attenzione degli spettatori. Su Rai2, la serie “9-1-1” ha ottenuto uno share del 3.7%, mentre su Rai3, “Report” è stato seguito dall’8.1% di share. Rai1 ha mantenuto alti livelli di ascolto anche con “DietroFestival”, che ha raggiunto il 26.4% di share con 5 milioni 586 mila spettatori.
Su altre reti, come Canale5, Italia1 e Rete4, sono stati proposti programmi diversi, ma è stato “Califano” a emergere come il punto di riferimento della serata televisiva italiana, testimoniando il fascino e l’interesse ancora vivi per la storia e la musica di Franco Califano.
Il film dietro il film evento su Califano
Ecco da cosa è stato tratto il film, ovvero dal libro “Senza manette”, scritto anche dallo stesso Gasmann. Nel suggestivo scenario del Teatro Parioli di Roma, nell’anno 1984, si cela il momento più importante della carriera di Franco Califano, interpretato magistralmente da Leo Gassmann. Tuttavia, dietro le quinte, si cela una vita segnata da profonde alture e abissi. Sei agenti in divisa fanno irruzione nel suo camerino, lo ammanettano di fronte a un pubblico esterrefatto. La storia di questo artista, un uomo dall’animo forte ma fragile, ha radici che affondano vent’anni prima.
Attraverso un flashback, ci spostiamo al 1961. Franco, all’età di 23 anni, vive a Roma con la madre e il fratello, dopo la perdita del padre. Nutre un sogno di Dolce Vita, ispirato dalla Via Veneto e dalla Hollywood sul Tevere. Antonello Mazzeo, interpretato da Giampiero De Concilio, rimarrà il suo fedele amico per tutta la vita. Rita, interpretata da Celeste Savino, rappresenta il suo primo amore, da cui nasce una figlia. Tuttavia, i suoi sogni lo conducono altrove, e così si trasferisce a Milano.
A Milano, trova rifugio presso Edoardo Vianello, pop star dell’epoca, interpretato da Jacopo Dragonetti. Franco inizia a comporre canzoni e stringe legami con figure di spicco come Gianni Minà, interpretato da Andrea Ceravolo, e Ornella Vanoni, interpretata da Valeria Bono. Tuttavia, la sua vita è segnata anche da relazioni turbolente e dall’uso di droghe. La dipendenza dalla cocaina diventa sempre più grave, ma nel 1968 decide di intraprendere il cammino della riabilitazione, facendosi ricoverare in una clinica.
Da questo momento, Franco inizia una nuova fase della sua vita. Nel 1973, il suo successo “Minuetto” diventa un hit interpretato da Mia Martini. Fonda la Apollo Records insieme a Vianello e scopre il talento dei Ricchi e Poveri, con cui raggiunge il successo a Sanremo. Nel frattempo, si innamora di Mita Medici, interpretata da Angelica Cinquantini, una celebre cantante e attrice dell’epoca.
Tuttavia, la vita di Califano è come una montagna russa. Si sente prigioniero, lascia Mita Medici e nel 1984 viene arrestato per spaccio di droga e legami con la camorra. Nonostante le accuse, riesce a ottenere gli arresti domiciliari e, grazie all’aiuto di Antonello, trova la forza di risorgere ancora una volta. Incide “Impronte Digitali”, il suo decimo album, segnando così il suo definitivo riscatto. Il film si conclude con il leggendario concerto ai Parioli di Roma nel 1984, segnando il suo ritorno alla libertà.
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