Disney sta attraversando una fase di notevole trasformazione, con una riduzione significativa della forza lavoro in Italia e un ripensamento delle strategie di business in un contesto globale in evoluzione
Disney Italia continua a vivere un periodo di turbolenza, evidenziato dal recente annuncio di una nuova procedura di licenziamento che coinvolgerà 20 dipendenti, compresi due dirigenti. Questo è solo l’ultimo sviluppo in una serie di cambiamenti che hanno colpito il colosso americano in Italia, iniziati con la fusione di Disney e Fox Italia e l’introduzione della piattaforma di streaming Disney+.
Per comprendere l’entità di questa trasformazione, è utile fare un confronto con il 2018. In quel periodo, The Walt Disney Company Italia aveva generato ricavi per 323,5 milioni di euro, impiegando 207 dipendenti, mentre Fox Italia aveva contribuito con ricavi di 168 milioni di euro e 166 dipendenti. In totale, il gruppo Disney in Italia aveva registrato 491,5 milioni di euro di ricavi e impiegato 373 persone. Tuttavia, alla fine del 2022, dopo la fusione e la chiusura di Fox, l’intero polo Disney in Italia valeva solo 187 milioni di euro in ricavi (-62% rispetto a quattro anni prima) e contava 222 dipendenti (-40% rispetto al 2018).
La situazione è ancora più critica considerando che al 6 settembre 2023 il numero di dipendenti è sceso a 196, di cui 193 a tempo indeterminato e tre a tempo determinato. Con l’attuazione del nuovo piano di riduzione del personale, il numero di dipendenti si stabilizzerà a 176, il che rappresenta una diminuzione del 53% rispetto al 2018.
La situazione complicata sembra essere il risultato di una revisione strategica globale annunciata dal gruppo Disney a livello mondiale nel febbraio 2023. Questa revisione mirava principalmente a ridurre i costi operativi di 5,5 miliardi di dollari e prevedeva circa 7.000 esuberi. Tuttavia, sembra che il percorso futuro del gruppo Disney a livello globale non sia ancora del tutto chiaro.
Un fattore critico è stato il tentativo di Disney di sfondare con la piattaforma Disney+, con l’obiettivo di concentrare tutti i contenuti su questa piattaforma e rinunciando ai diritti di distribuzione di terze parti per le sue librerie di successo, tra cui Star Wars, Marvel, Pixar e Disney. Tuttavia, questa strategia non ha portato ai risultati sperati, e la crescita di Disney+ si è arrestata mentre i costi sono aumentati.
Questa situazione ha avuto un impatto negativo anche sul mercato azionario, con le azioni Disney che sono scese del 26% nell’ultimo anno, passando da 112 dollari a 83 dollari. Nel frattempo, le azioni di Netflix hanno registrato un aumento del 100% negli ultimi 12 mesi, passando da 217 dollari a 434 dollari, con una capitalizzazione di mercato superiore a quella di Disney.
Per quanto riguarda le operazioni italiane di Disney, il gruppo ha progressivamente abbandonato settori come la carta stampata, la televisione, il merchandising e l’home entertainment. Ora, secondo il documento datato 6 settembre, l’attenzione si sta concentrando sulle “funzioni dedicate alle produzioni locali”, che includono progetti originali italiani per Disney+ ma che finora non hanno raggiunto i risultati sperati.
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