Geco leopardino

Domanda di: D. Donzelli | Ultima modifica: 11 Giugno 2023 - Tempo di lettura: 9 minuti
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Il geco leopardino, noto anche come Eublepharis macularius, è un affascinante rettile appartenente alla famiglia dei gechi: questo piccolo animale, originario delle regioni aride dell’Asia, ha conquistato il cuore degli appassionati di rettili grazie alla sua bellezza esotica e al suo comportamento affascinante.

Il nome “leopardino” deriva dalle sue caratteristiche distintive: il suo corpo è coperto da piccole macchie che ricordano il manto di un leopardo. La sua pelle presenta una vasta gamma di colori, tra cui il giallo, l’arancione, il marrone e il nero, creando un motivo di camuffamento unico che gli permette di mimetizzarsi tra le rocce e i rami degli alberi.

Una delle caratteristiche più affascinanti del geco leopardino è la sua abilità di aderire alle superfici verticali e persino di camminare testa in giù sul soffitto, questa sorprendente abilità è possibile grazie alle sue zampe dotate di speciali setole adesive che gli consentono di aggrapparsi saldamente alle superfici lisce. Questa caratteristica gli permette di esplorare il suo ambiente in modo efficiente e di trovare rifugi sicuri durante la notte.

Un rettile notturno

Dal punto di vista del comportamento, il geco leopardino è un animale notturno. Durante il giorno, di solito si riposa all’ombra di rocce o tronchi d’albero, ma al calar del sole si sveglia e inizia la sua attività. È un predatore agile e si nutre principalmente di insetti, come grilli, cavallette e falene. La sua lingua appiccicosa gli permette di catturare le prede con facilità.

In cattività, il geco leopardino è diventato estremamente popolare come animale da compagnia. Grazie alle sue dimensioni ridotte e al suo temperamento docile, è adatto anche per i principianti nel mondo dei rettili. La cura di un geco leopardino richiede un terrario adeguato, con un ambiente caldo e umido, e una dieta equilibrata basata principalmente su insetti, e occasionalmente anche su piccoli vertebrati come i topolini.

Un animale esotico

È un affascinante rettile che cattura l’attenzione con il suo aspetto esotico e il suo comportamento unico. La sua capacità di mimetizzarsi e aderire alle superfici lo rende un vero esperto della sopravvivenza. Se stai pensando di avere un rettile come animale da compagnia, il geco leopardino potrebbe essere una scelta interessante da prendere in considerazione.

Vive nelle aree rocciose e aride dell’Est Afghanistan, Pakistan, Nord dell’India e Iran. Questo affascinante rettile predilige una vita notturna, procurandosi il cibo al calar del sole. Durante il giorno, cerca riparo nelle tane sotterranee o sotto le rocce per sfuggire alle alte temperature.

Uno dei suoi comportamenti distintivi è la propensione a scavare sotto le rocce per crearsi una tana o a arrampicarsi tra le pareti rocciose alla ricerca di insetti. Tuttavia, non è un grande estimatore dell’umidità, utilizzando solo alcune zone umide per facilitare la muta della pelle.

In media, il geco leopardino ha una durata di vita di circa 15-20 anni, un periodo in cui si adatta perfettamente al suo habitat naturale nei deserti rocciosi dell’Asia meridionale.

Come tenere in casa un geco leopardino

Per assicurare il benessere di un geco leopardino in cattività, è necessario allestire un terrario adeguato. Il terrario dovrebbe essere sviluppato orizzontalmente per consentire al geco di muoversi agevolmente. Date le dimensioni contenute di questi rettili (da circa 8 cm alla nascita fino a 20-25 cm in età adulta), le dimensioni minime raccomandate per un esemplare singolo sono di 40 cm di larghezza, 30 cm di profondità e 20 cm di altezza (se si tratta di una coppia, le dimensioni dovrebbero essere leggermente più grandi). Tuttavia, se l’esemplare è giovane, il terrario non dovrebbe essere eccessivamente grande, in modo da non avere difficoltà nel trovare la fonte di calore o il luogo in cui nascondersi.

I gechi leopardino tendono ad essere animali territoriali e la convivenza con altri individui può causare problemi. Pertanto, è preferibile allevare i geco singolarmente o in piccoli gruppi composti da più femmine e un solo maschio. È importante notare che la convivenza tra gli esemplari vale solo per gli animali adulti, mentre gli esemplari giovani devono essere allevati separatamente.

Circolo dell’aria nel terrario

Per garantire una corretta circolazione dell’aria all’interno del terrario, è necessario avere una griglia di aerazione sia nella parte superiore che nella parte frontale. La griglia nella parte superiore non solo favorisce una migliore circolazione dell’aria, ma permette anche l’installazione di una lampada riscaldante e una lampada UVB senza doverle inserire all’interno del terrario.

Per quanto riguarda il substrato e le decorazioni, i tre substrati più adatti per un terrario naturalistico del geco leopardino sono la sabbia con ciotoli e ghiaia, la fibra di cocco ben asciutta e la sabbia mista a torba. Si sconsiglia l’uso di sola sabbia per evitare che l’animale ingerisca sabbia durante la caccia, causando possibili problemi intestinali.

Per quanto riguarda le decorazioni, è possibile utilizzare tronchi, rocce, grotte di sughero e rami. È importante notare che il geco preferirà nascondersi in spazi più stretti per sentirsi più al sicuro. Inoltre, è possibile inserire uno sfondo del terrario che rappresenti una parete rocciosa finta per aumentare la superficie verticale per arrampicarsi.

Le piante non sono indispensabili per i geco leopardino, ma possono offrire un impatto estetico notevole. In caso di piantumazione, è importante utilizzare piante adatte al clima di questi rettili, come Aloe variegata, Crassula e altre piante grasse senza spine.

Due tane con temperature diverse

Nel terrario, è necessario avere almeno due tane con temperature diverse. La tana più calda viene utilizzata dall’animale per la digestione del cibo e per riscaldarsi quando fa freddo, mentre la tana nella zona più fredda viene utilizzata per regolare la temperatura corporea quando fa troppo caldo. La tana fredda e umida è fondamentale anche per la muta e per la deposizione delle uova e può essere riempita con fibra di cocco o muschio di sfagno da mantenere sempre umidi.

Essendo i gechi leopardino animali deserticoli, è importante garantire un buon riscaldamento del terrario. Si consiglia di utilizzare un cavetto o tappetino riscaldante o una lampada spot di adeguata potenza posizionata sopra al terrario e collegata a un termostato. In questo modo, è possibile creare una zona calda tra i 28°C e i 32°C e una zona fredda tra i 20°C e i 26°C circa. Durante la notte, è possibile spegnere tutte le fonti di riscaldamento, a condizione che la temperatura ambiente non scenda al di sotto dei 20°C-25°C in estate e non meno di 15°C in inverno.

Luce nel terrario

L’illuminazione è un aspetto importante per il benessere dei geco leopardino. Nonostante siano notturni, necessitano comunque di una lampada UVB per regolare il ciclo giorno/notte e per stimolare l’appetito e la salute mentale. Inoltre, non è raro osservare i geco leopardino prendere il sole durante il giorno. Pertanto, si consiglia di illuminare il terrario per 10-12 ore al giorno utilizzando una lampada UVB compatta al 5% da 13W o 26W, a seconda delle dimensioni del terrario.

Il substrato ideale per il benessere del Geco Leopardino

Scopri quali sono i substrati migliori e come mantenere pulito il terrario per garantire un ambiente accogliente al tuo rettile

Nel mondo dei terrari, è fondamentale scegliere il substrato giusto per fornire un ambiente confortevole e sicuro al nostro Geco Leopardino. Diversi tipi di substrati sono disponibili sul mercato, ma quali sono i migliori? Scopriamolo insieme, tenendo sempre presente la salute e il benessere del nostro amico a quattro zampe.

Tra i substrati scavabili più adatti, possiamo considerare i pellet di carta riciclata, la fibra di cocco asciutta, la sabbia o la terra per rettili, o anche un mix di questi materiali. È importante utilizzare prodotti specifici venduti come substrati per terrari, evitando di raccogliere terra o sabbia all’aperto, in quanto potrebbero contenere patogeni pericolosi. Sebbene questi substrati richiedano una pulizia leggermente più impegnativa, offrono un valore estetico superiore e rendono il terrario sicuramente più accogliente per il nostro Geco Leopardino.

Se si opta per sabbia o terra, è fondamentale che abbiano una granulometria fine, durante la caccia agli insetti, è quasi inevitabile che il Geco ingurgiti piccole quantità di substrato. Tuttavia, ciò non rappresenta un grosso problema a condizione che le particelle ingerite non siano troppo grosse. In natura, questo fenomeno si verifica regolarmente e l’apparato digerente di questi animali è adattato a far passare senza difficoltà piccole quantità di sabbia o terra fine. Al contrario, particelle più grandi possono causare pericolosi blocchi intestinali.

Un substrato particolarmente sconsigliato è la classica sabbia bianca di carbonato di calcio facilmente reperibile nei negozi specializzati. Nei loro habitat naturali, i geco ingeriscono spesso piccole quantità di sabbia come fonte di calcio. Sebbene la sabbia di calcio venduta comunemente sia completamente digeribile, viene assimilata molto lentamente dai rettili e tende a rallentare il transito intestinale in proporzione alla quantità ingerita. Un Geco con carenze anche lievi di calcio potrebbe quindi ingerire quantità considerevoli di sabbia, aumentando significativamente il rischio di blocco intestinale.

Alcuni tipi di substrati devono essere assolutamente evitati, tra cui pellet di alfalfa, tutolo di mais, corteccia, chips di cocco, fibra di cocco umida o altri substrati umidi, sabbia di calcio e terra o sabbia raccolte all’aperto.

Oltre alla scelta del substrato, mantenere il terrario pulito è essenziale. Le deiezioni dovrebbero essere rimosse il prima possibile. Fortunatamente, i Gechi Leopardini hanno un comportamento peculiare: scelgono un luogo specifico per le loro feci, il cosiddetto “Defecatorium”. Durante le operazioni di pulizia, è consigliabile lasciare qualche pellet fecale in modo che il Geco possa riconoscere il suo punto designato per defecare. Ciò semplificherà notevolmente la pulizia successiva, poiché l’animale sporcherà solo in quel punto specifico.

Cura e alimentazione per un rettile in salute

Nonostante sia un rettile deserticolo, il Geco Leopardino ha bisogno di livelli adeguati di umidità per mantenere l’idratazione e facilitare la muta della pelle. È consigliabile inserire una ciotola d’acqua pulita e a temperatura ambiente nel terrario tutti i giorni per circa 4-5 ore, preferibilmente al mattino per consentire all’acqua eventualmente fuoriuscita di asciugarsi durante il giorno. Durante la bruma, è importante lasciare l’acqua a disposizione in modo permanente, poiché il Geco potrebbe aver bisogno di bere. È cruciale assicurarsi che la ciotola utilizzata sia sicura e a prova di annegamento.

Inoltre, è necessario nebulizzare l’ambiente interno del terrario un paio di volte a settimana con acqua tiepida per evitare che l’aria diventi troppo secca. L’umidità eccessiva o un substrato troppo inzuppato possono creare un ambiente favorevole alla proliferazione di batteri, che potrebbero essere pericolosi per la pelle del Geco. È importante trovare un equilibrio e evitare l’eccesso di umidità.

Accessori

Data la natura schiva e le abitudini notturne del Geco Leopardino, è essenziale fornire tane o nascondigli all’interno del terrario. Questi nascondigli offrono un rifugio sicuro per l’animale quando si sente minacciato o semplicemente desidera riposare tranquillamente. Si consiglia di predisporre almeno due tane: una nella zona calda del terrario, chiamata “tana calda”, e un’altra nella zona fredda, che fungerà da “tana umida” o “tana da muta”. È ideale avere più tane o nascondigli in diversi punti del terrario. È possibile acquistare tane di varie forme e dimensioni nei negozi specializzati o crearle utilizzando materiali naturali come corteccia, legno secco, rocce o noci di cocco svuotate, purché vengano preventivamente disinfettati in modo adeguato.

La tana umida fornisce all’animale un ambiente con un’umidità relativa più alta rispetto al resto del terrario, dove il Geco può recarsi per agevolare il distacco della vecchia pelle durante la muta. All’interno della tana umida, è necessario utilizzare un substrato idoneo per mantenere livelli adeguati di umidità. La vermiculite è il substrato più comune e facilmente reperibile nei negozi specializzati, poiché viene utilizzato anche per l’incubazione delle uova.

Alimentazione

Il Geco Leopardino è un rettile insettivoro e abile predatore. Nella natura, caccia esclusivamente di notte, quindi gli insetti da pasto devono essere somministrati di sera, quando il Geco è più attivo.

Gli insetti più comunemente utilizzati per l’alimentazione dei Geco Leopardini includono locuste, blatte, grilli, bachi da seta, camole della farina, camole del miele e caimani. Nessuno di questi insetti fornisce da solo un alimento completo, quindi è fondamentale fornire una dieta il più varia possibile per garantire tutti i nutrienti necessari. Gli insetti da pasto possono essere facilmente acquistati nei negozi specializzati o online, e alcuni possono essere allevati in casa con facilità. Tuttavia, è importante evitare di somministrare insetti catturati all’aperto, poiché potrebbero veicolare batteri o parassiti pericolosi.

La frequenza e la quantità dei pasti variano in base all’età e allo stato fisiologico del Geco. I cuccioli (sotto i 6 mesi di età) vengono alimentati ogni sera, con almeno un giorno di digiuno a settimana per pulire il tratto gastrointestinale. Gli esemplari sub-adulti (tra i 6 e i 15 mesi) possono essere alimentati a giorni alterni, mentre i Geco adulti (sopra i 15 mesi) possono essere alimentati una volta ogni due giorni (tre volte a settimana).

Poiché gli insetti da pasto hanno un basso o nullo contenuto di calcio, è importante cospargerli sempre con polvere di calcio prima di somministrarli. Almeno una volta a settimana, è consigliabile utilizzare un integratore multivitaminico di alta qualità che contenga vitamina D3 insieme al calcio. Tuttavia, i Gechi Leopardini sono in grado di assorbire la vitamina D3 da fonti alimentari o sintetizzarla attraverso l’esposizione ai raggi UVB. Pertanto, gli esemplari tenuti in terrari con lampade UVB non hanno necessità stretta di un’integrazione di vitamina D3, poiché possono sintetizzarla autonomamente.


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