Lucio Battisti, 25 Anni dalla Sua Scomparsa: “il mio canto libero sei tu”

Scritto da Alessandro Tavani, 9 Settembre 2023 - Tempo di lettura: 4 minuti

Sono passati ben 25 anni dalla morte di Lucio Battisti, cantautore malinconico che lasciato un’eredità musicale incredibile, con poesia ed avanguardia che rimarranno per sempre uno dei capito musicali più belli della nostra storia

Il 9 settembre del 1998 rappresenta una data che risuona con profonda tristezza nell’anniversario della perdita di Lucio Battisti, un’icona della musica italiana. Ventacinque anni dopo quella giornata fatale, i social media si animano di omaggi e tributi, unendo gli amanti della musica nel ricordo di questo straordinario cantautore che ha scritto le pagine dorate della storia musicale italiana. In questa epoca digitale, il ricordo di Battisti è rinforzato dalle parole e dalle note di tre artisti di fama: Vasco Rossi, Eros Ramazzotti e Ultimo.

Sono passati ben 25 anni dalla morte di Lucio Battisti, cantautore malinconico che lasciato un'eredità musicale incredibile, con poesia ed avanguardia che rimarranno per sempre uno dei capito musicali più belli della nostra storia

Vasco Rossi, da sempre un fervente ammiratore di Battisti, ha condiviso il suo tributo su piattaforme digitali. Con parole cariche di ammirazione, Rossi ha affermato: “25 anni senza Lucio Battisti. Un vero genio che ha rivoluzionato la musica italiana non solo dal punto di vista compositivo, ma anche negli arrangiamenti. Distante anni luce rispetto agli altri.” Queste parole di rispetto sono state accompagnate dalla sua reinterpretazione di “Il tempo di morire,” che ha trasportato i fan in un viaggio musicale attraverso il tempo.

Il Blasco ha poi condiviso frammenti delle sue interviste, rivelando il suo affetto giovanile per le canzoni di Lucio Battisti e come i suoi album fossero la colonna sonora delle sue avventure in macchina. È stato grazie a Battisti che Vasco ha scoperto il brano “La compagnia,” originariamente interpretato da Marisa Sannia nel 1969, e ne ha fatto una toccante cover nel 2007: “La ascoltavo e mi commuovevo.”

Eros Ramazzotti ha aggiunto la sua voce al tributo condividendo una registrazione del 1976 del programma radiofonico “Hit Parade,” dove Lelio Luttazzi annunciava il primo posto in classifica di “Ancora tu” di Battisti. Con emozione, Ramazzotti ha commentato: “Ricordi indelebili di una vita fa, ma ancora profondamente dentro di me. Per sempre.”

Ultimo, dall’altro canto, ha optato per un approccio visivo, selezionando frammenti di un vecchio programma televisivo in cui si discuteva della voce di Lucio Battisti. In quel contesto, il cantautore sottolineava l’importanza di emozionare con la sua musica. La storia ha dimostrato che aveva ragione, poiché in tutto il paese si stanno organizzando serate e concerti in suo onore, con Milano che si distingue per una straordinaria manifestazione di tre giorni chiamata “Quel Gran Genio.” Dal 29 settembre al 1° ottobre 2023, la città si trasformerà in un palcoscenico per la musica e i successi di Lucio Battisti, un tributo che coinvolgerà tutti coloro che amano la sua musica.

Lucio Battisti continua a essere una figura di riferimento nella musica italiana, a 25 anni dalla sua prematura scomparsa. Il suo impatto duraturo, la sua audacia e la sua indipendenza artistica hanno cambiato il panorama musicale italiano, portandolo verso la modernità. Oggi, possiamo veramente dire che Lucio Battisti appartiene a tutti noi, un’icona che rimarrà indelebile nei nostri cuori e nelle nostre menti.

L’immensità della musica, la prigionia delle sue emozioni, la libertà nelle e delle parole. Sono concetti che spesso trascendono le limitazioni di una semplice canzone, che di solito dura solo pochi minuti. Tuttavia, c’è un duo straordinario, Mogol e Battisti, che è riuscito nell’impresa. Hanno preso queste idee grandiose e le hanno condensate in poche righe di canzone. Ma può davvero una canzone resistere al fluire inesorabile del tempo? La risposta è sì, ma questo destino è riservato solo ai veri giganti. E ai più grandi di tutti succede anche che le loro canzoni diventino qualcosa di molto più grande, qualcosa di immortale. “Il mio canto libero” è una di queste canzoni, e ha guadagnato un posto di rilievo tra quelle canzoni che resistono al trascorrere degli anni.

Pertanto, non c’è bisogno di tante parole per parlare di questa canzone, c’è solo il desiderio di cantarla e di ricordare. Forse con una chitarra tra le mani, intorno a un falò, cercando di riassaporare quel “vento tiepido d’amore” in un mondo che, purtroppo, è ancora prigioniero di molte sue catene, anche a distanza di oltre 50 anni. C’è chi ha osato dire che Battisti non fosse un cantante eccezionale. Ma in realtà, egli non si limitava a cantare; andava ben oltre. Riusciva a raccontare con le sue interpretazioni sfumature impercettibili, sapeva suonare con le parole, sapeva rappresentare tutte queste emozioni con la sua chioma ribelle, un volto pulito, un carattere timido e una libertà d’animo inossidabile.

È proprio ascoltando le note di “Il mio canto libero” che oggi vogliamo ricordare Lucio Battisti, il maestro che ci ha lasciato esattamente 25 anni fa, il 9 settembre. La sua musica e il suo spirito rimangono indelebili, un faro luminoso che continua a guidare le generazioni attraverso le onde della vita e dell’arte.

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