Red Snake

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Un film drammatico che racconta la guerra da un altro punto di vista

Red Snake

Nell’agosto del 2014, nella regione occidentale dell’Iraq, si è scatenato un tragico attacco da parte dell’ISIS che ha scosso il mondo intero. Questi villaggi, abitati da antiche comunità curde yazidiche con radici che risalgono alla Mesopotamia dell’antichità, si sono trovati improvvisamente sotto assedio. In risposta a questa minaccia, si è levata una voce di resistenza proveniente da volontari provenienti da ogni angolo del globo, e sorprendentemente, tra di loro, vi erano anche donne che si sono unite alle valorose combattenti curde.

Il 2018 ha visto il debutto a Cannes del film “Girls of the Sun,” diretto da Eva Husson, che si è proposto di raccontare le storie di coraggio delle donne impegnate nella liberazione del Kurdistan. Sebbene il film contenesse elementi lodevoli, è stato criticato per il modo in cui ha affrontato il tema, a tratti scadendo in una retorica che minava l’importanza del messaggio.

Oggi, è incoraggiante notare che un’altra regista, Caroline Fourest, ha affrontato lo stesso argomento, riuscendo a presentarlo in una prospettiva diversa. Pur con alcune forzature emotive, specialmente nella colonna sonora, Fourest offre una visione autentica della condizione delle donne curde e, più specificamente, di una minoranza all’interno di questa comunità.

Il film di Fourest segue due filoni narrativi per gran parte della storia. Da un lato, ci porta nell’angosciosa esperienza di Zara, una giovane rapita dal suo villaggio e venduta come schiava sessuale nel mercato nero, finendo per cadere nelle spietate mani di un europeo convertito all’islamismo radicale. Dall’altro lato, ci fa conoscere la Brigata Snake, un’unità di combattimento composta interamente da donne, sebbene guidata da uomini. Il film ci offre una vasta gamma di personaggi femminili, dalle novizie in parte ingenuamente coraggiose a quelle che hanno cercato di temprare il proprio spirito senza perdere la loro umanità.

La pandemia globale ha oscurato molte questioni importanti, spingendo in secondo piano molte notizie “non essenziali”. Guardando questo film, che è stato realizzato con l’intento di raggiungere un pubblico ampio e vario, ci ricordiamo che in quei luoghi le difficoltà non sono scomparse da sole. L’oppressione nei confronti delle donne da parte dei jihadisti continua ad essere una realtà angosciosa. In particolare, il popolo curdo ha pagato un prezzo incredibilmente alto, spesso per interessi nascosti e conflitti religiosi.

È degno di nota il cast ben assortito di questo film, che include l’attrice Maya Sansa. La sua carriera cinematografica è stata caratterizzata da scelte coraggiose, e la sua partecipazione a questo progetto sottolinea l’importanza del messaggio. Questo film, diretto da una donna sulle donne, parla però a un pubblico ampio, ricordandoci che il fanatismo spesso si concentra sulla sessualità. Gli uomini dell’ISIS sono disposti a sacrificarsi per una fede distorta in ideologia, ma insistono che a ucciderli debba essere un uomo. La ragione? La si scopre solo vedendo questo film straordinario.

  • Genere: Drammatico/Guerra
  • Anno: 2019
  • Durata: 1h 52m

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