Quando fanno Spira mirabilis: Informazioni, palinsesto e orari di programmazione di questa settimana per Spira mirabilis. Scopri su che canale e se lo fanno stasera.
Nel 2016, Massimo D’Anolfi e Martina Parenti ci hanno regalato “Spira mirabilis”, un film documentario che sfida i confini della percezione e dell’immortalità. Diretto dal duo di registi, il film è stato presentato in concorso alla 73ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, dove ha conquistato il prestigioso Green Drop Award, ex aequo con “Voyage of Time” di Terrence Malick.
Questo lavoro si presenta come un viaggio concettuale e contemplativo che esplora il concetto di immortalità e rigenerazione attraverso cinque storie, ciascuna legata a uno degli elementi fondamentali (acqua, terra, aria, fuoco ed etere). La narrazione si sviluppa attraverso una serie di giustapposizioni di brevi scene, che gradualmente si svelano allo spettatore, rivelando connessioni profonde mano a mano che il film avanza.
L’opera si apre in un cinema abbandonato, dove l’attrice francese Marina Vlady dà voce a brani tratti dal racconto di Jorge Luis Borges, “L’immortale”. Da qui, il film ci porta in Giappone, dove conosciamo le ricerche dell’accademico Shin Kubota, che si focalizza sullo studio di un minuscolo organismo marino chiamato Turritopsis dorhnii, noto come “medusa immortale” per la sua capacità di rigenerarsi all’infinito.
Attraverso queste narrazioni, viaggiamo anche nel cuore della cultura e della storia. Dal restauro di una statua del Duomo di Milano all’approfondimento delle tradizioni spirituali della comunità indiana Oglala Sioux, il documentario tocca diverse anime del patrimonio umano. Non mancano i riferimenti al mondo della musica, con la coppia di musicisti svizzeri Felix Rohner e Sabina Schärer, che esplorano nuove frontiere attraverso la creazione di strumenti musicali ispirati a tradizioni esotiche.
“Spira mirabilis” si configura come un’esperienza cinematografica unica, in cui le immagini e il suono si fondono per creare un’atmosfera di riflessione e meraviglia. Le riprese in camera fissa testimoniano le trasformazioni con un senso di rigore e armonia, mentre il potente editing sonoro di Massimo Mariani contribuisce a creare un’atmosfera lattiginosa e primordiale, sottolineando il concetto di continuo (ri)nascere.
Tuttavia, il film potrebbe risultare impegnativo per alcuni spettatori, data la sua natura astratta ed ermetica. Le scelte degli autori, seppur apprezzabili per la loro purezza concettuale, potrebbero rendere la visione un’esperienza complessa, che richiede un’apertura mentale e un’attenzione costante. Inoltre, la collocazione nel Concorso di Venezia potrebbe aver sollevato interrogativi sulla sua appartenenza a una categoria più sperimentale come Orizzonti.
Spira mirabilis è un’opera cinematografica che sfida i limiti della percezione umana e invita gli spettatori a esplorare il concetto di infinito attraverso il filtro di elementi naturali e riferimenti culturali. Attraverso il suo stile unico e la sua ambiziosa sintesi, il film si eleva a una forma d’arte concettuale, offrendo uno sguardo affascinante e stimolante sulla durata dell’essere umano nel mondo.
- Genere: Documentario
- Anno: 2016
- Durata: 2h 1m
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