Tutta colpa di freud

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Tutta colpa di freud

Nel vivace panorama della cinematografia italiana, emerge “Tutta colpa di Freud”, una commedia del 2014 diretta da Paolo Genovese. Il film racconta le intricanti vicende di Francesco, uno psicoterapeuta di cinquant’anni, e delle sue tre figlie, Emma, Marta e Sara. Dopo la separazione dalla moglie, Francesco si è fatto carico della responsabilità di allevare le tre ragazze con dedizione e amore, nonostante l’ultima abbia ormai raggiunto i 18 anni e la prima abbia superato la soglia dei 30. Le figlie, tuttavia, sembrano vivere un periodo sfortunato in ambito amoroso.

Sara, la maggiore delle tre, sperimenta regolarmente delusioni amorose con le sue fidanzate omosessuali. Marta, gestore di una libreria, si innamora ricambiata solo da scrittori irraggiungibili. Emma, diciottenne, si lascia coinvolgere in una relazione con Alessandro, un architetto sposato e molto più anziano di lei. L’intreccio si complica ulteriormente quando Francesco scopre che Claudia, la moglie di Alessandro, è l’amore segreto a cui ha fatto segretamente da sfondo.

La sceneggiatura del film, nata da un concetto sviluppato insieme a Leonardo Pieraccioni, riesce a incanalare il meglio e il peggio dello stile di Genovese. Da un lato, emerge la leggerezza narrativa, punteggiata da battute sagaci e una costruzione narrativa fresca. Dall’altro, però, si scorge l’inserimento di una voce narrante che sostituisce la narrazione visiva e la musica ad alto volume che accompagna le scene principali. Inoltre, l’influenza delle sitcom americane si manifesta nella tendenza a chiudere le sequenze con un colpo d’effetto o una battuta.

Tuttavia, il punto di forza indiscusso del film risiede nel cast. Anna Foglietta brilla nel ruolo di Sara, riuscendo a interpretare con intensità il percorso interiore di una donna che cerca di comprendere la propria identità sessuale. Marco Giallini, nel ruolo di Francesco, dimostra ancora una volta la sua versatilità, donando profondità a dialoghi anche leggeri.

La cura per le inquadrature e l’agilità del montaggio brillante conferiscono al film una raffinata estetica visiva, nonostante evidenzino l’influenza delle abitudini del regista nei set pubblicitari.

Tutta colpa di Freud si presenta come una commedia che, nonostante alcune incertezze stilistiche, riesce a coinvolgere il pubblico grazie a un cast di talento e a una narrazione leggera ma profonda. Genovese mostra ancora una volta il suo potenziale, indicando una strada da percorrere verso la commedia d’autore, sperando che possa liberarsi dalle abitudini accumulatesi durante la sua carriera.

  • Genere: Commedia
  • Anno: 2014
  • Durata: 2h 32m

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