J. A. Bayona ci trascina in un’avventura drammatica e commovente con il suo nuovo film, “La società della neve”. Il cast comprende Enzo Vogrincic, Matías Recalt, Agustín Pardella, Esteban Kukuriczka e Tomas Wolf, e la durata del film è di 144 minuti. Questo coinvolgente dramma è stato presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia.
La trama ci porta indietro al 13 ottobre 1972, quando il volo 571 delle forze aeree uruguayane, con a bordo la squadra di rugby locale Old Christians e alcuni accompagnatori, precipitò nelle Ande. Solo 29 persone sopravvissero, trovandosi catapultate in una lotta disperata per la sopravvivenza. Il film è basato sulla vera storia di questo disastro aereo, già narrata in precedenza in “Alive – Sopravvissuti” (1993) e “I sopravvissuti delle Ande” (1976), ma stavolta tratta dall’omonimo romanzo dello scrittore uruguaiano Pablo Vierci.
Il film, diretto da J. A. Bayona, offre una rappresentazione intensa e realistica di uno dei luoghi più ostili del pianeta, portando gli spettatori a scoprire la vera essenza dell’essere umano e come la cooperazione sia l’unico mezzo per la sopravvivenza. La pellicola sarà presto disponibile su Netflix.
La società della neve ci costringe a riflettere sulla natura dell’essere umano. Persi in un luogo inospitale, i sopravvissuti sono costretti a reinventare la loro vita, superando i limiti del corpo umano e sfidando un complesso dilemma morale. La domanda centrale diventa: cosa siamo disposti a fare per sopravvivere? Le risposte cambiano costantemente, superando ogni limite precedentemente ritenuto invalicabile e ridefinendo le norme sociali. La profanazione del primo cadavere per ottenere cibo segna un punto di non ritorno, ma alla fine prevale l’istinto di sopravvivenza.
Il film mette in luce il potere dell’unione. In un ambiente ostile, l’unione tra i sopravvissuti è fondamentale per la loro sopravvivenza. Affrontano temperature gelide e devono prendersi cura gli uni degli altri, anche nascondendo la verità per proteggere i compagni. L’altruismo diventa parte integrante della loro lotta per la sopravvivenza. La solidarietà tra di loro è il mezzo che permetterà ad alcuni di tornare a casa, diventando la “società” citata nel titolo del film.
Un elemento affascinante del film è la contrapposizione tra gli spazi. Da un lato, c’è l’immensa distesa di neve senza fine, un luogo ostile e spietato. Dall’altro lato, c’è il relitto claustrofobico dell’aereo, che offre un rifugio dagli orrori esterni. La montagna rappresenta la natura indomabile e implacabile, mentre ciò che rimane dell’aereo è un luogo di conforto e condivisione.
“La società della neve” ci trasporta in un’avventura emozionante nel cuore delle Ande, facendoci provare sulla nostra pelle il freddo, la fame, il dolore e la speranza di un ritorno a casa. J. A. Bayona ha creato un film che tocca le corde dell’umanità, mettendo in luce la resilienza e la solidarietà di fronte alle avversità.
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