La sfida intrapresa dalla “nuova Mediaset” ha avuto inizio dalla battaglia nel campo del daytime, quella vasta fascia di programmazione televisiva che va dai contenitori mattutini ai giochi del preserale. Questa è una lotta strategica, intrisa di tattiche ben ponderate. Non è un caso che quest’anno l’offerta televisiva di Cologno Monzese si sia accesa una settimana prima rispetto all’anno precedente, all’inizio di settembre, come riportato da Massimo Scaglioni su “Il Fatto Quotidiano”.
Nel frattempo, la “nuova Rai” di orientamento politico più a destra sembra esitare nell’affrontare la programmazione estiva, annunciando vari slittamenti, tra cui “Belve” e il nuovo programma “Avanti popolo” di Nunzia De Girolamo, ora previsto solo per ottobre.
Il daytime come snodo cruciale per lo share giornaliero
Il daytime rappresenta solo uno degli scenari di questa sfida epica, un primo passo nell’ambizioso progetto di Pier Silvio Berlusconi, che mira a “ripulire” la televisione commerciale dai contenuti trash e affermarsi come un’entità “innovativa”, capace di offrire una gamma più diversificata e pluralista di programmi, con Bianca Berlinguer come punto di riferimento a sinistra rispetto ai soliti volti come Porro, Giordano e Del Debbio.
Myrta Merlino primo indizio di uno modello di talk
Nel primo test, la sfida nel daytime sembra avere un buon inizio: Myrta Merlino, approdata al celebre contenitore di “Pomeriggio Cinque“, che per tre decenni è stato il regno di Barbara D’Urso, ha colpito nel segno, attirando una media di 1,5 milioni di spettatori e, soprattutto, uno share del 19%. Questi risultati sono superiori di tre punti rispetto alla media attuale di Canale 5 e quattro punti in più rispetto alle aspettative per la Merlino, che corrispondono a quanto ottenuto l’anno precedente dalla D’Urso. La formula del programma rimane in larga parte invariata, con un forte focus sulla cronaca nera e numerose “storie” (un mantra nella programmazione Mediaset, dai contenitori al prossimo “Grande Fratello”), discusse in studio con un taglio che oscilla tra il giornalistico e l’emozionale. Tuttavia, il nuovo “Pomeriggio Cinque” parte da una posizione di svantaggio, senza la concorrenza di Alberto Matano e il suo “Vita in Diretta“. Ma questa mossa anticipata è parte della tattica di catturare un pubblico nuovo, sapendo che la competizione si intensificherà nella prossima settimana (lo stesso vale per l’anticipato debutto di “È sempre Cartabianca” in prima serata su Rete4, che ha superato le più rosee aspettative della rete con 1,2 milioni di spettatori e uno share del 9,6%).
Oltre alle tattiche, è importante capire appieno la sfida di Pier Silvio che prende avvio dal daytime e dai contenuti informativi.
Oggi, Mediaset ha l’obbligo di difendere con fermezza il panorama televisivo italiano, che è minacciato da sfide stabili legate principalmente alla raccolta pubblicitaria televisiva. Questa minaccia proviene dall’attività dei potenti giganti del web e delle piattaforme digitali, che competono con la televisione sia per le risorse economiche che per l’attenzione del pubblico. Inoltre, considerando una strategia di espansione europea con MediaforEurope, il futuro appare ancora incerto. Da questa prospettiva, in Italia, il gruppo di Cologno Monzese sta cercando di sfruttare tutte le debolezze di una Rai guidata da logiche e influenze politiche estremamente marcate, che ha perso volti importanti come Fazio e Berlinguer e sta prevalendo ormai solo nel pubblico più anziano. I segnali di sorpasso sono ormai evidenti: Mediaset sta dominando in tutte le fasce orarie della giornata nel target commerciale (cioè i giovani dai 15 ai 64 anni), e grazie alla sua vasta gamma di canali tematici sta raddoppiando la Rai, con l’11% di share complessivo per i canali tematici di Mediaset contro poco più del 6% per la Rai.
La “nuova Mediaset” sta dimostrando una forte determinazione nell’affrontare la concorrenza televisiva italiana, puntando su una programmazione più variegata e raffinata nel suo daytime. Questa mossa è parte di una strategia più ampia per mantenere una posizione di rilievo nel panorama mediatico italiano, che sta affrontando sfide sempre più impegnative, sia economiche che tecnologiche.
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