Ronciglione è il Borgo dei Borghi 2023, seconda Sant’Antioco e terza Salemi. In vista anche Castro, nel leccese

Scritto da Eugenio Cataldi, 10 Aprile 2023 - Tempo di lettura: 4 minuti

Vince Ronciglione nel viterbese, seconda Sant’Antioco (Sardegna) e terza Salemi (Sicilia). Quarta Castro, perla affacciata a picco sul mare nel tacco d’Italia nel sud-est leccese

Ronciglione vince il titolo di “Borgo dei Borghi” 2023 battendo la concorrenza spietata di Sant’Antioco (Sardegna) e di Salemi (Sicilia). La città si trova nella provincia di Viterbo, sulle alture dei Monti Cimini e vicino al Lago di Vico. Il Borgo è famoso per le sue case e i monumenti costruiti in mattoncini di tufo, tra cui il Duomo del Seicento dedicato a San Pietro e Santa Caterina.

La chiesa di Santa Maria della Provvidenza risale all’XI secolo, mentre la chiesa gotica di Sant’Andrea è stata edificata nel XII secolo. Ronciglione è anche il paese natale di Marco Mengoni, vincitore del Festival di Sanremo 2022. La finale del programma Rai “Il Borgo dei Borghi” è stata trasmessa il 9 aprile e Ronciglione è stata scelta tra 20 contendenti tra cui perle del mediterraneo in Sardegna, Sicilia, Puglia (Salento in particolar modo).

Il Borgo dei Borghi o Sanremo?

Il Borgo dei Borghi è un programma di Rai Cultura che scopre le piccole perle dell’Italia, luoghi eccezionali da visitare durante le vacanze. I borghi più belli d’Italia si sono sfidati nella finale del 9 aprile alle 21.20 su Rai 3. La giuria di esperti era formata da Rosanna Marziale, chef stellata e divulgatrice enogastronomica; Mario Tozzi, geologo e divulgatore scientifico; Jacopo Veneziani, storico dell’arte specializzato alla Sorbona di Parigi. Le votazioni sono iniziate a marzo e si sono concluse la scorsa domenica 26 marzo. In questa edizione i borghi in gara sono stati 20, uno per ciascuna regione italiana. Sembra essere proprio l’anno di Marco Mengoni, essendo Ronciglione il borgo natale del cantante trapiantatosi qualche anno fa a Milano. Ronciglione è famosa quindi anche per essere il paese di Marco Mengoni, vincitore del Festival di Sanremo 2022. Tra gli appassionati di musica pop italiana, il Borgo è conosciuto perché Mengoni ha dedicato l’ultima vittoria al festival di Sanremo a Ronciò (in dialetto).

Ronciglione è la città del tufo ma non solo: ha una grande storia medioevale alle spalle

Ronciglione è una città etrusca situata tra Roma e Viterbo, famosa per il Carnevale ma anche per la sua bellezza artistica, storica e paesaggistica. Tra le cose da fare e vedere ci sono le splendide chiese, i celebri “Torrioni“, i tesori nascosti nel Palazzo Comunale, la Fontana degli Unicorni, la Porta Romana, la Casa Museo dei fedeli, il Lago di Vico e i palii di corse a vuoto. Ronciglione è nota per la bellezza del suo Duomo, la Chiesa di Santa Maria della Provvidenza e la Rocca, simbolo della città.

Il Palazzo Comunale ospita un sarcofago romano e una lapide commemorativa della visita di Vittorio Emanuele III. La Fontana degli Unicorni è una bellissima fontana di pietra arenaria, la Porta Romana è stata progettata dal Vignola nel 1618 e la Casa Museo dei fedeli è stata trasformata in museo dai fedeli. Il Lago di Vico è il più alto d’Italia e offre numerose e rare specie animali, tra mammiferi, uccelli, anfibi e pesci.

Ronciglione è una delle principali località storiche e turistiche della Tuscia e del Lazio. La città si trova non solo sullo sperone di tufo sulle alture dei Monti Cimini e vicino al Lago di Vico, ma  nel corso dei secoli Ronciglione ha preservato i monumenti costruiti in mattoncini di tufo. Il Borgo vive il suo periodo più fiorente con i Farnese ed è proprio sotto la loro dinastia che venne edificato il Duomo, struttura del Seicento dedicata a San Pietro e Santa Caterina. La chiesa di Santa Maria della Provvidenza risale all’XI secolo, mentre la chiesa gotica di Sant’Andrea è stata edificata nel XII secolo.

La città è situata sulle alture dei Monti Cimini e la sua parte medioevale sorge su un ciglione tufaceo alla confluenza di due corsi d’acqua. Ronciglione è stata fondata nel 1045 ed è stata posseduta dai Farnese a partire dal 1526. Il suo centro storico conserva l’aspetto originario medievale e sono presenti numerose chiese e opere d’arte da visitare.

Tra le attrazioni principali del borgo, vi è anche la chiesa di Santa Maria della Provvidenza, risalente all’XI secolo, e la chiesa gotica di Sant’Andrea, edificata nel XII secolo, di cui restano solo alcune parti tra cui frammenti di colonne e capitelli marmorei, la struttura esterna e il campanile realizzato nel 1436.

La giuria di esperti che ha valutato i borghi in gara era formata da Rosanna Marziale, chef stellata e divulgatrice enogastronomica, Mario Tozzi, geologo e divulgatore scientifico, e Jacopo Veneziani, storico dell’arte specializzato alla Sorbona di Parigi. Le votazioni sono iniziate a marzo e si sono concluse la scorsa domenica 26 marzo.

Salemi, la cittadina trapanese

In gara per la Sicilia c’era anche Salemi, l’unica arrivata in finale. La cittadina trapanese è una città arabo-medievale dalla storia millenaria, dove si fermò Garibaldi, nota anche per l’iniziativa delle case a un euro che hanno rilanciato il centro storico. Una casa è stata comprata per un programma tv in onda sulla Bbc che ha documentato tutte le fasi di ristrutturazione dell’immobile e la vita nella cittadina siciliana. Castro invece è una delle rivelazioni dell’edizione di quest’anno: a picco su una dolce scogliera che frastaglia l’inizio del mar Adriatico dalla punta del faro di Leuca in su, è nota per la tradizione culinaria a base di pesce e per le ville sul mare.

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