Il futuro dell’energia eolica in Europa dipenderà da come questi Paesi affronteranno le sfide e sfrutteranno le opportunità offerte da questa fonte di energia rinnovabile
Nel suo ultimo discorso sullo Stato dell’Unione a Strasburgo, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha celebrato l’industria eolica europea come una notevole “storia di successo”. Questo settore ha compiuto notevoli progressi dall’inizio degli anni ’80 e nel 2022 ha rappresentato il 17% del consumo totale di elettricità in Europa.
Tuttavia, Von der Leyen ha sottolineato che l’industria eolica è attualmente di fronte a sfide uniche e ha annunciato l’intenzione di presentare un pacchetto europeo sull’energia eolica in collaborazione con l’industria e gli Stati membri. Questo pacchetto prevede misure chiave per sbloccare il potenziale dell’energia eolica, tra cui una procedura di autorizzazione accelerata, il miglioramento dei sistemi di asta, l’accesso ai finanziamenti e la stabilità delle catene di approvvigionamento.
L’energia eolica è considerata fondamentale per la decarbonizzazione dell’Europa e, in molti Paesi, è la fonte di elettricità più economica e sostenibile che può sostituire i combustibili fossili.
Tra i Paesi europei all’avanguardia nell’adozione dell’energia eolica troviamo la Danimarca, la Germania e il Regno Unito, che hanno storicamente guidato questo settore. Ad esempio, la Danimarca ha raggiunto il 55% di contributo dell’energia eolica al consumo energetico, seguita da Irlanda (34%), Regno Unito (28%) e Germania (26%). La Germania rimane leader nelle nuove installazioni, ma Svezia, Finlandia e Regno Unito stanno emergendo come forti concorrenti nell’eolico onshore e offshore.
La chiave del successo di questi Paesi sta nella presenza di leggi stabili, obiettivi chiari e politiche ben definite per l’energia eolica. Tuttavia, altri Paesi, come la Lettonia, possiedono un grande potenziale inutilizzato a causa della mancanza di obiettivi e politiche chiare.
Le sfide per il nostro Paese
L’Italia affronta sfide dovute a un processo di autorizzazione complesso e incerto, spesso causa di cancellazioni di progetti. Christoph Zipf, portavoce di WindEurope, sottolinea la necessità di semplificare le procedure autorizzative.
La regione della Tuscia e il territorio di Viterbo continuano a suscitare l’interesse dei gruppi industriali operanti nel settore delle energie rinnovabili. Una nuova richiesta di autorizzazione è giunta al ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, riguardante un ambizioso progetto eolico denominato “Acquaforte” che coinvolgerà il comune capoluogo, Montefiascone e Celleno.
Questo progetto prevede la costruzione di sette imponenti pale eoliche, alte ben 200 metri, insieme alle relative infrastrutture di connessione alla rete di trasmissione nazionale (Rtn). L’impianto avrà una potenza massima di 47,6 megawatt, contribuendo in modo significativo alla produzione di energia pulita.
L’istanza per avviare il processo di Valutazione di Impatto Ambientale (Via) è stata presentata dalla Apollo Wind srl, una società con sede a Bolzano. Questa società ha in corso altre richieste per la realizzazione di impianti simili in diverse parti d’Italia, tra cui Orbetello, Matera e un parco eolico offshore nel golfo di Gela.
L’intera opera prevista per Viterbo e i comuni circostanti ha un valore complessivo di 34 milioni di euro. Attualmente, il procedimento si trova nella fase di consultazione pubblica, che durerà 30 giorni e consentirà eventuali osservazioni e contributi dalla comunità locale.
Infine, una forte presenza industriale, come quella in Germania, Danimarca e Spagna, può favorire lo sviluppo dell’energia eolica grazie a un settore manifatturiero specializzato. Al contrario, Paesi come i Paesi Bassi e il Belgio vantano una forte industria delle operazioni offshore e marine, che promuove tecnologie per l’energia eolica offshore.
Continua a leggere su ProgrammazioneTv.com