Vitamina D, dove trovarla e quali benefici per la salute, come integrarla nella dieta

Scritto da Daniela Palma, 29 Agosto 2023 - Tempo di lettura: 8 minuti

Vantaggi e benefici dell’assumere la Vitamina D, come integrarla nella dieta, quali sono le dosi consigliate e le reazioni dell’organismo

La vitamina D si manifesta come una molecola di rilevante importanza, poiché agisce in modo significativo sull’assorbimento intestinale del calcio e del fosforo. Oltre a ciò, svolge un ruolo indiretto nella regolazione della mineralizzazione ossea, delle risposte infiammatorie e dell’attività del sistema immunitario. Questo prezioso nutriente è in minima parte presente negli alimenti, mentre la principale fonte della sua forma attiva è l’esposizione alla luce solare. Benché la vitamina D apporti molteplici vantaggi all’organismo, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) raccomanda la sua integrazione solo in presenza di carenze particolari o condizioni specifiche. In una condizione di salute normale, una dieta variegata e un adeguato tempo all’aperto sono sufficienti. Tuttavia, l’integrazione, sia alimentare che farmacologica, può essere di particolare rilevanza per coloro che trascorrono poco tempo all’esterno, come neonati e anziani.

La vitamina D è costituita un gruppo di secosteroidi liposolubili, un elemento cruciale per il benessere umano. In particolare, il calcitriolo emerge come la forma biologicamente attiva, prodotta nei reni da molecole correlate come la vitamina D3 (colecalciferolo) e la vitamina D2 (ergocalciferolo).

Una percentuale che oscilla tra il 10 e il 20 per cento del fabbisogno giornaliero di vitamina D proviene dalla dieta. Oltre ai prodotti alimentari arricchiti industrialmente, come diversi tipi di cereali per la prima colazione, la vitamina D è presente in alimenti come i pesci più grassi (come il salmone, lo sgombro e l’aringa), il tuorlo d’uovo e il fegato.

Guida alla vitamina D

La restante quantità di vitamina D è sintetizzata nella pelle a partire da un grasso analogo al colesterolo, grazie all’esposizione ai raggi UVB. Una volta prodotta nella cute o assorbita a livello intestinale, la vitamina D entra nel flusso sanguigno. Una specifica proteina ne favorisce il trasporto al fegato e ai reni, dove diventa attiva.

Va subito notato che la vitamina D3 si trasforma in calcifediolo (25-idrossicolecalciferolo), mentre la vitamina D2 diventa 25-idrossiergocalciferolo. Quindi, la valutazione complessiva della vitamina D in una persona richiede la misurazione dei suoi due principali metaboliti nel sangue.

La vitamina D si distingue per le sue proprietà pro-ormonali, interagendo con recettori nucleari in vari tessuti corporei, svolgendo così diverse funzioni biologiche. Tra queste, l’omeostasi del calcio e del fosfato, che favorisce la crescita dello scheletro, la ristrutturazione ossea e contrasta la degenerazione nell’età avanzata.

Un effetto significativo è l’agevolazione dell’assorbimento intestinale di calcio, fosfato e magnesio. Inoltre, questa vitamina sembra influire sulla crescita cellulare, funzioni neuromuscolari e immunitarie, oltre a ridurre l’infiammazione.

Le fonti alimentari di vitamina D sono limitate e includono tuorlo d’uovo, fegato (ove viene immagazzinata) e pesce. È da notare che non esistono fonti vegetali di questa vitamina. D’altra parte, poiché molti mammiferi sintetizzano la vitamina D3 attraverso la pelle grazie all’esposizione ai raggi UV, la vitamina D derivante dall’alimentazione non è universalmente considerata essenziale. La supplementazione di vitamina D3, in aggiunta a quelle di acido folico (specificamente raccomandata a tutte le gestanti) e di omega-3 (preziosi soprattutto per lo sviluppo del sistema nervoso del bambino), può essere utile anche durante la gravidanza, soprattutto in donne che presentano livelli di 25(OH)-D nel sangue non ottimali, poiché è stato osservato che l’esposizione del feto a quantità insufficienti di vitamina D durante lo sviluppo può incidere negativamente sullo sviluppo scheletrico nei primi anni di vita.

La vitamina D3 e la vitamina D2, provenienti rispettivamente da fonti animali e vegetali o da integratori nutrizionali, vengono assorbite dall’intestino attraverso un meccanismo di trasporto passivo simile a quello delle altre vitamine liposolubili.

In pratica, una volta raggiunto il tratto iniziale dell’intestino tenue, chiamato duodeno, la vitamina D si inserisce in vescicole formate da aggregati di lipidi idrolizzati dagli acidi biliari. In questa forma, attraversa l’epitelio intestinale e si incorpora in altre vescicole denominate chilomicroni. Successivamente, queste vescicole vengono trasferite nella circolazione linfatica e infine nel flusso sanguigno generale.

La vitamina D svolge un ruolo cruciale nell’agevolare l’assorbimento intestinale di due minerali essenziali per la formazione di ossa e denti: il calcio e il fosfato.

Questa vitamina riveste un ruolo fondamentale nella salute ossea, soprattutto nei periodi di sviluppo intensivo come l’infanzia e l’adolescenza.

I livelli di calcio e fosfato nel sangue sono regolati non solo dalla vitamina D, ma anche da altri due ormoni:

  • Il paratormone, che modula l’escrezione renale del fosfato e favorisce l’assorbimento di calcio quando il livello di calcio nel sangue è basso.
  • La calcitonina, che promuove l’escrezione di calcio e fosfato attraverso l’urina e il deposito di calcio nelle ossa quando il livello di calcio nel sangue è alto.

Dieta ed assunzione della vitamina D

Le raccomandazioni dietetiche per la vitamina D sono ampiamente precauzionali e non considerano in generale l’esposizione solare. Questo perché la captazione dei raggi UVB varia a seconda delle latitudini e un’eccessiva esposizione solare può aumentare il rischio di cancro della pelle.

Livelli di vitamina D

La diagnosi di “livelli subottimali” di vitamina D nel sangue è in crescita grazie all’incremento delle analisi ematologiche. Poiché questa vitamina è presente principalmente in alimenti di origine animale, l’uso di integratori e supplementi è in aumento, a volte combinati con altri nutrienti come il calcio e gli omega-3.

Se questa tendenza è effettivamente utile o ragionevole è ancora oggetto di dibattito. Tuttavia, l’integrazione ragionevole non rappresenta un rischio per gli individui sani, sebbene sia necessario evitare un eccesso, data la natura liposolubile.

D’altro canto, nonostante le numerose funzioni della vitamina D, non è possibile risolvere tutte le problematiche associate alla sua carenza, come la depressione e la debolezza immunitaria, attraverso la sua integrazione.

Gli integratori di vitamina D sono indicati per trattare o prevenire condizioni come l’osteomalacia, il rachitismo e l’osteoporosi. Tuttavia, le prove riguardanti altri effetti sulla salute sono ancora incerte. L’effetto dell’integrazione sulla mortalità è ancora in fase di studio e la sua integrazione preventiva per varie malattie non è giustificata.

Il calciferolo agisce come un ormone, sintetizzato dall’organismo umano e agente su organi bersaglio, con una struttura simile agli ormoni steroidei. La vitamina D è essenziale per l’omeostasi del calcio e del fosfato, fondamentale per la crescita e il mantenimento dello scheletro.

La forma attiva, l’1,25-(OH)2-colecalciferolo, facilita l’assorbimento intestinale di calcio e fosfato, la deposizione di calcio nelle ossa, il mantenimento della cartilagine e il riassorbimento renale di calcio e fosforo.

Font alimentari

Gli alimenti ricchi di vitamina D includono fegato, olio di pesce e pesce marino come aringa, salmone e sardina, oltre al tuorlo d’uovo. Anche se quantità minori sono presenti nei funghi e nelle alghe, sembra che la forma chimica non sia disponibile per l’assorbimento umano.

Negli anni, la carenza di vitamina D è stata associata a diverse malattie, dal diabete al cancro, dall’Alzheimer alla sclerosi multipla e, più recentemente, alle forme gravi di infezione da Sars-CoV-2.

Benché i legami di causa ed effetto in queste associazioni siano ancora da stabilire, è sorta l’ipotesi che bassi livelli di questa vitamina potrebbero influire negativamente sulla salute, mentre il suo integrazione potrebbe avere effetti protettivi e terapeutici contro varie patologie, inclusa l’infezione da Covid-19 e i tumori. Tuttavia, in seguito agli esiti di recenti studi epidemiologici, l’AIFA, nella sua nota 96 di febbraio 2023, ha comunicato che l’assunzione di vitamina D non è efficace né per la cura né per la prevenzione di tumori o Covid-19.

Integrare la vitamina D. Pertanto, l’integrazione della vitamina D dovrebbe essere considerata solo in caso di sintomi specifici o evidenti carenze. È importante sottolineare che l’acquisto di farmaci contenenti vitamina D richiede una prescrizione medica, in quanto dosi eccessive possono comportare tossicità. L’AIFA suggerisce l’integrazione di vitamina D per valori inferiori a 12 ng/mL (30 nmol/L). Al di sopra di tali livelli, è indicata solo in situazioni specifiche, come l’osteoporosi. Per chi non presenta disturbi particolari, trascorrere del tempo all’aria aperta è sufficiente, evitando frequenti esami del sangue per monitorare i livelli di vitamina D.

Sensazioni persistenti di debolezza, dolori diffusi o muscolari e cadute frequenti senza causa apparente potrebbero essere segni di ipovitaminosi o, in particolare, carenza di vitamina D. In presenza di tali segnali, consultare un medico e considerare un esame del sangue per valutare i livelli di vitamina D è consigliato. L’integrazione è raccomandata solo se i livelli sono inferiori a 12 ng/mL (30 nmol/L), anche in assenza di sintomi, ma sempre sotto supervisione medica.

Se si è in trattamento con antiepilettici, glucocorticoidi o altri farmaci che influenzano il metabolismo della vitamina D, oppure si è adulti affetti da malattie che ostacolano l’assorbimento, come il morbo di Chron o la fibrosi cistica, l’assunzione può essere indicata con livelli inferiori a 20 ng/mL (50 nmol/L).

Per coloro che soffrono di osteoporosi o iperparatiroidismo, l’integrazione può essere necessaria quando i livelli scendono sotto i 30 ng/mL (75 nmol/L).

L’assunzione richiede sempre una prescrizione medica, ma per chi è istituzionalizzato, presenta deficit motori gravi, è costretto a letto, è in gravidanza o allattamento, oppure soffre di osteoporosi senza possibilità di terapia mineralizzante, l’indicazione è indipendente dai livelli.

Azione metaboliche della vitamina D

La vitamina D si distingue dalle altre vitamine per il suo impatto simile a quello degli ormoni e per la sua capacità di influenzare l’espressione genica. Questo nutriente svolge un ruolo cruciale nella regolazione metabolica e funzionale di una vasta gamma di processi, coinvolgendo numerosi organi e sistemi nel corpo.

Le funzioni della vitamina D sono mediata dall’interazione con il suo recettore specifico (vitamin D receptor, VDR), situato sulla membrana delle cellule nei tessuti e negli organi bersaglio, tra cui ossa, denti, sistema cardiovascolare e cellule immunitarie. Questa interazione con il recettore conduce alla modulazione dell’espressione genica attraverso sequenze specifiche del DNA, dando luogo alla sintesi di proteine con ruoli definiti.

Nonostante le intense ricerche, non tutte le attività e le funzioni della vitamina D sono ancora del tutto comprese.

L’esperienza clinica e gli studi scientifici condotti nel corso dei decenni hanno confermato l’importanza cruciale della vitamina D per la mineralizzazione adeguata di ossa e denti durante la crescita, nonché per il mantenimento di una massa ossea sana e la preservazione dell’integrità dello smalto negli adulti.

I vantaggi della salute ossea offerti da questa vitamina sono rilevanti non solo nei periodi di crescita intensa, ma anche durante la maturità. L’apporto corretto di vitamina D, particolarmente nei bambini, può prevenire patologie comuni come l’osteoporosi nell’età avanzata.

Inoltre, la vitamina D contribuisce a mantenere i livelli di calcio nel sangue nell’intervallo normale, regolando il rilascio e il deposito di questo minerale nelle ossa, dove viene immagazzinato. Oltre a preservare la salute ossea, la vitamina D impedisce al calcio di accumularsi in altri tessuti come reni, arterie e cartilagini ossee, dove potrebbe causare problemi e malattie gravi come arteriosclerosi e calcificazioni tissutali.

Il calcio è inoltre essenziale per il funzionamento corretto del cuore e degli altri muscoli. Quindi, il controllo della vitamina D sui livelli di calcio nel sangue è anche importante per il mantenimento della normale funzionalità muscolare. Numerosi studi hanno dimostrato che la vitamina D contribuisce anche alla regolare funzione del sistema immunitario, aiutando così a proteggere dall’infezione.

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