Continua il dibattito e questo nuovo studio prova che la sigaretta elettronica danneggia cervello, cuore e colon nel lungo periodo
Sigaretta elettronica si, sigaretta elettronica no. Almeno 2,6 milioni di adolescenti, tra gli 11 e i 18 anni, utilizzano sigarette elettroniche e il numero è in aumento. C’è chi la usa per “moda”, perché sarebbe una variante della sigaretta vera che non fa male alla salute, chi invece la usa proprio per smettere di fumare. Vaping: nuove ricerche rivelano però il danneggiamento del DNA – nel lungo periodo – legato al dosaggio, al tipo di dispositivo e dal sapore dell’E-Liquid. Insomma, le sigarette elettroniche non fanno così tanto bene al corpo umano.
Le sigarette elettroniche usa e getta, colorate e aromatizzate, sono molto di moda tra i giovani, ma presentano rischi per la salute e l’ambiente. La presenza di nicotina è un fattore di preoccupazione per le ricadute, anche se è legale nei limiti consentiti. Gli aromi presenti negli e-liquid non sono ancora completamente noti e potrebbero avere effetti dannosi, soprattutto per i giovani, come dimostrato dagli studi in analisi in questo articolo. Queste sigarette elettroniche possono essere un veicolo per la dipendenza dalla nicotina e l’inizio del consumo di sigarette tradizionali. Inoltre, il fatto che siano usa e getta non è sostenibile per l’ambiente: sono tutti buoni motivi per evitare l’uso di questi prodotti.
Un nuovo studio pubblicato su Nicotine & Tobacco Research ha evidenziato che il vaping può causare danneggiamenti al DNA, con il dosaggio, il tipo di dispositivo e il sapore dell’e-liquid che influenzano l’entità dei danni evidenziati. Ciò che pone interrogativi preoccupanti è il fatto che la moda dello “svapo” sia cresciuta in un tempo relativamente corto e contemporaneamente non si conoscono gli effetti sull’organismo nel medio e nel lungo periodo.
Danni alle cellule orali a causa della sigaretta elettronica: sono determinanti (e dannosi) gli aromi alla frutta, al mentolo, alla menta
Lo studio in questione ha coinvolto 72 adulti sani, divisi in tre gruppi tra “vapers esclusivi” (mai fumatori), fumatori tradizionali e non fumatori suddivisi per età, genere e razza. I risultati hanno rilevato livelli significativamente più elevati di danni al DNA sia nei vapers che nei fumatori rispetto ai non utilizzatori di sigarette. Sebbene i livelli medi di danni al DNA non abbiano mostrato differenze significative tra vapers e fumatori (p = .522), i livelli di danni sono aumentati in modo dose-dipendente, passando dagli utilizzatori occasionali a quelli intensivi, sia nei vapers che nei fumatori rispetto ai non utilizzatori di sigarette.
Tra i vapers, coloro che utilizzavano dispositivi arricchiti da aromi dolci alla menta o al mentolo, alla frutta, hanno mostrato i livelli più elevati di danni al DNA. Il contenuto di nicotina nell’e-liquid non è risultato essere un fattore predittivo.
Questo è il primo studio a dimostrare una formazione dose-dipendente di danni al DNA nei vapers che non avevano mai fumato sigarette tradizionali. I risultati indicano che le caratteristiche del prodotto, in particolare il tipo di dispositivo e il sapore dell’e-liquid, possono influenzare l’induzione di danni al DNA nei vapers. Alla luce della popolarità dei vari tipi di dispositivi e della preferenza degli adulti e dei giovani per gli e-liquid con aromi dolci, alla menta o al mentolo e di frutta, questi risultati potrebbero avere importanti implicazioni per la salute pubblica e la regolamentazione di questi prodotti equiparandoli presto al tabacco.
Il gruppo di ricercatori del National Institute of Environmental Health Sciences (NIEHS) ha dimostrato quindi che l’uso delle sigarette elettroniche può causare danni al DNA specie nelle cellule orali e che i danni aumentano con la frequenza e la durata dell’uso. Secondo gli esperti, lo svapo può sembrare a prima vista sicuro, ma in realtà è dannoso per la salute polmonare in quanto i vapori contengono sostanze chimiche tossiche come nicotina, glicerina vegetale, glicole propilenico, agenti antigelo, metalli e aromi chimici. Inoltre, l’uso della nicotina può essere dannoso per il cervello degli adolescenti, danneggiando le funzioni cognitive come l’attenzione, l’apprendimento, l’umore e il controllo degli impulsi.
Danni soprattutto ai polmoni, sigaretta elettronica “niente di buono” già dopo un mese
Uno studio condotto dalla McGill University di Montreal, in Canada, ha evidenziato che svapare per un solo mese può causare danni al DNA paragonabili al fumo di tabacco. Lo studio ha esaminato l’equivalente di 60 boccate di un dispositivo Juul al gusto di mango su un gruppo di soggetti, evidenziando cambiamenti cellulari e molecolari collegati alla formazione del cancro riscontrati anche nei fumatori di sigarette tradizionali.
La glicerina vegetale contenuta nei dispenser e-liquid è dimostrato – da tutti gli studi in esame – come essere il più pericoloso
Un terzo dei soggetti è stato sottoposto a 60 puff al giorno, somministrati in tre sessioni di 20 minuti con un intervallo di tre ore tra ciascuna, mentre il resto è stato esposto all’e-liquid utilizzato nei vaporizzatori o semplicemente all’aria in laboratorio. L’e-liquid utilizzato per creare il vapore contiene sostanze chimiche dannose per i polmoni, come il glicole propilenico, un sottoprodotto del petrolio, e la glicerina vegetale, derivata dall’olio vegetale.
Anche altre marche di sigarette elettroniche hanno dimostrato di avere effetti dannosi sui polmoni. Dopo quattro settimane, i polmoni dei soggetti esposti ai fumi delle sigarette elettroniche hanno mostrato livelli più elevati di globuli bianchi, indicando un aumento dell’infiammazione. I test hanno rivelato anche alterazioni in centinaia di geni nei macrofagi, un tipo di globuli bianchi coinvolti nella risposta immunitaria, suggerendo un aumento del rischio di danno polmonare associato allo svapo. I sintomi di questa condizione includono mancanza di respiro, dolore toracico, tosse con produzione di espettorato e tosse con sangue.
Nei casi più gravi, può portare alla morte. I ricercatori hanno concluso che le conseguenze sulla salute dello svapo non sono ancora del tutto conosciute e che i loro risultati indicano che l’inalazione del vapore generato da una nota marca di sigarette elettroniche provoca cambiamenti diffusi all’interno dei polmoni, evidenziando ulteriormente che questi prodotti non sono innocui e possono causare danni ai polmoni se utilizzati a lungo termine.
La sigaretta elettronica non aiuta a smettere di fumare, anzi può causare frequenti ricadute
Un altro recente studio, condotto da un team di ricercatori italiani, ha dimostrato che l’uso di tabacco riscaldato e di sigarette elettroniche non aiuta a smettere di fumare, anzi può portare a ricadute. Questo è il primo studio in Europa coordinato dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS in collaborazione con altre istituzioni italiane, che ha indagato sull’impatto di questi dispositivi sui fumatori ed ex fumatori.
I dati raccolti da oltre 3.000 partecipanti italiani hanno mostrato che i fumatori che utilizzavano sigarette elettroniche o tabacco riscaldato avevano maggiori probabilità di iniziare a fumare o di avere ricadute rispetto a chi non li utilizzava. Gli autori dello studio hanno sottolineato che sia l’uso di sigarette elettroniche che di tabacco riscaldato predicono l’inizio del fumo e le ricadute. Questi risultati indicano che l’uso di sigarette elettroniche e tabacco riscaldato non aiuta a smettere di fumare, almeno in Italia, e sono necessari ulteriori studi prospettici per confermare l’associazione tra l’uso di questi dispositivi e l’abbandono del tabacco.
Danni diretti sulla salute delle sigarette elettroniche
Uno studio condotto negli Stati Uniti dalla Scuola di Medicina di San Diego dell’Università della California ha indagato per la prima volta gli effetti a lungo termine dell’uso delle sigarette elettroniche su alcuni organi del nostro corpo come cervello, cuore, polmoni, colon.
Lo studio in questione si è concentrato sugli effetti dei dispositivi JUUL, i più diffusi negli Stati Uniti, utilizzati principalmente dai giovani tra i 18 e i 24 anni, nei suoi gusti più popolari come Mango e Menta Piperita.
Effetti infiammatori. Gli effetti infiammatori sono stati riscontrati soprattutto a livello del cervello, con markers infiammatori presenti in quantità elevate e cambiamenti neuro-infiammatori registrati nel Nucleus accumbens, una regione cerebrale coinvolta nella dipendenza e nelle emozioni negative. Questo è particolarmente preoccupante dato che la maggior parte degli utilizzatori delle sigarette elettroniche sono giovani con il cervello ancora in sviluppo. Anche il colon ha mostrato un aumento dell’espressione genica infiammatoria dopo solo un mese di utilizzo della sigaretta elettronica, aumentando il rischio di malattie gastrointestinali. È il cuore che ha mostrato livelli inferiori al normale di markers infiammatori, il che potrebbe rendere il tessuto cardiaco il più vulnerabile a questo tipo di infezioni.
Sono stati osservati importanti cambiamenti nell’espressione genica anche nei polmoni, anche se non sono stati riscontrati segni di infiammazione a livello tissutale. È emerso che diversi aromi possono avere effetti diversi sulla salute degli organi, ad esempio l’aroma di menta potrebbe aumentare la vulnerabilità alla polmonite rispetto all’aroma di mango. Tuttavia, ulteriori studi sono necessari per comprendere pienamente gli effetti a lungo termine dell’uso delle sigarette elettroniche sulla salute, ma di una cosa siamo sicuri: il fumo è dannoso in qualsiasi forma venga inalato, questo è certo.
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