Vortici di ghiaccio simili a palle da tennis hanno investito una zona del basso Salento durante la scorsa notte, causando un evento meteorologico violento ed improvviso. La furiosa grandinata si è abbattuta verso l’1.30 circa in diverse zone della provincia di Lecce, precisamente tra Montesano, Specchia e Miggiano. Dopo le frane di ieri nel nord Italia, anche a Sud iniziano i primi disagi dovuti ai temporali di fine estate.
Le dimensioni straordinarie delle palle di grandine hanno causato gravi danni. Parabrezza, fari e carrozzerie di veicoli parcheggiati sono stati devastati dall’impeto delle palline ghiacciate. Anche i dehors di vari locali, dove la grandine ha perforato tavolini e sedie in plastica, non sono sfuggiti all’impatto distruttivo. Numerose serre sono state danneggiate e strade insieme a campi sono stati sommersi dall’allagamento.
La situazione è stata riportata anche dall’area circostante di Lecce. Nel cuore della notte, l’atmosfera si è trasformata in una tempesta di grandine, con le palline di ghiaccio che si sono abbattute con forza su automobili, edifici e strutture all’aperto.
La zona pugliese non è estranea a fenomeni climatici estremi. Da gennaio fino a oggi, si sono verificati ben 56 eventi di questa natura in Puglia. Questi includono 11 tornado, 9 episodi di grandine violenta, 24 nubifragi, 9 tempeste di vento e 3 tempeste di fiumi. Questi dati sono stati condivisi da Coldiretti Puglia, sottolineando l’impatto significativo che questi eventi hanno avuto sul territorio.
Le conseguenze degli eventi climatici estremi non si limitano solo ai danni materiali. Coldiretti ha evidenziato il danno indiretto che ne deriva, come l’azione devastante della peronospora e le scottature sui raccolti, portando a perdite significative nella produzione alimentare, dagli ortaggi all’uva.
Per Coldiretti, questo anno è stato segnato da un “clima pazzo“. Dapprima, una siccità grave ha messo a repentaglio le colture agricole. Successivamente, si è verificato un aumento degli eventi meteorologici estremi, tra abbondanti precipitazioni e basse temperature. Alla fine, luglio e agosto sono stati caratterizzati da un caldo torrido, provocando finora perdite sostanziali nella produzione, tra cui il 15% dell’uva e del pomodoro, oltre il 20% del grano duro, il 15% del latte e addirittura il 70% del miele.
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