Un Misto di Cultura Giapponese ed Elementi Occidentali in un adattamento cinematografico che ruota intorno ad una trama coinvolgente
Molte volte, le trame vengono modificate, reinterpretate o persino stravolte. Quando si tratta di una leggenda come quella dei 47 Ronin, profondamente radicata nella cultura giapponese, e si cerca di adattarla per il pubblico occidentale, il risultato è una storia che ricorda l’epica di Harry Potter con tocchi shakespeariani di amori impossibili, il tutto condito con scene di spada, effetti speciali grezzi e un bagliore di colori tipici del teatro Kabuki.
La storia dei 47 Ronin è una delle più celebri nella storia del Giappone feudale, rappresentando l’essenza dei samurai e dei valori di dovere e lealtà. Questa storia ha attraversato i secoli, grazie anche all’opera teatrale “Chushingura” di Takeda Izumo e alle stampe ukiyo-e. La domanda sorge spontanea: perché una storia così importante e iconica deve essere trasformata in un film con così tante modifiche? Dopo questa trasposizione cinematografica, sembra che la trama originale sia stata quasi dimenticata.
“47 Ronin” è un mix di cultura giapponese e elementi occidentali, che potrebbe non essere di gusto per tutti. È meglio avvicinarsi al film senza aspettative e godersi le sue immagini affascinanti, anche se la storia originale dei 47 Ronin merita un adattamento più rispettoso.
Un’Interessante Mescolanza di Generi
Fin dalle prime scene, è evidente che l’obiettivo del film non è quello di essere un documentario storico. Questo è comprensibile, dato che il regista parte da una storia realmente accaduta per sviluppare la sua trama. La storia originale, intrisa di sentimenti come l’odio, l’onore, la lealtà e la devozione, tipici della cultura giapponese, forse non aveva bisogno di effetti speciali o di altri trucchi tipici del cinema occidentale per catturare l’attenzione del pubblico.
La trama ci porta in un Giappone feudale, dove Keanu Reeves interpreta il protagonista, Kai, un mezzosangue di origine misteriosa emarginato che vive in un bosco nei territori di un signore benevolo, Asano. Odio e segreti amori caratterizzano la sua vita. Quando lo Shogun fa visita, si scatena un torneo di spada tra il campione di casa e quello della casata di Kira, il nemico di Asano. Questo evento segna l’inizio di una serie di eventi che porteranno alla caduta di Asano e alla trasformazione dei suoi fedeli samurai in Ronin, senza un padrone.
“47 Ronin” è stato criticato per l’inserimento di elementi occidentali che sembrano in contrasto con il tentativo di includere figure mitologiche giapponesi come la volpe e il tengu. Questi personaggi avrebbero potuto arricchire ulteriormente la trama se fossero stati sfruttati adeguatamente. Tuttavia, il film offre una fotografia suggestiva e scenari tipicamente giapponesi, che creano una piacevole esperienza visiva. È un peccato che il potenziale del film non sia stato completamente sfruttato.
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