Il Mio Grosso Grasso Matrimonio Greco 3 promette una serata di sano divertimento e una trama che non ha ancora finito di dare il meglio.
È l’ultimo e attesissimo appuntamento al cinema per chi ama il genere comico, scritto e diretto da Nia Vardalos. La storia del matrimonio più pazzo d’America, anzi no, della Grecia riporta in primo piano la vita quotidiana di Toula Portokalos e Ian Miller, insieme alla loro vivace e fuori dall’ordinario famiglia, in seguito alla scomparsa del patriarca Gus. Il film ancora una volta porta il pubblico in un affascinante viaggio attraverso le radici greche della famiglia e le peripezie che ne derivano.
Questo terzo e forse non ultimo capitolo rappresenta il culmine della trilogia iniziata nel lontano 2002. L’opera è stata curata nei minimi dettagli da Nia Vardalos, sia come sceneggiatrice che come regista, e giunge nei cinema italiani il 12 ottobre 2023, dopo aver già incantato il pubblico statunitense a partire dall’8 settembre.
La semina per questa nuova avventura è stata piantata ancor prima dell’uscita del secondo capitolo nel 2016. La mente di Vardalos aveva già in serbo il desiderio di dare vita a un terzo episodio, ma solo nel 2021 è giunto il momento propizio. La produzione ha scelto luoghi incantevoli per le riprese, dando il via nel giugno 2022 ad Atene, per poi spostarsi verso l’incantevole isola di Corfù, completando il tutto entro il 10 agosto dello stesso anno.
Ci sono vecchie conoscenze che tornano, altre che debuttano
Tra i momenti più emozionanti per i fan c’è stata la conferma del ritorno dei volti noti della saga. John Corbett, Louis Mandylor, Elena Kampouris, Lainie Kazan, Andrea Martin, Gia Carides, Joey Fatone, Lainie Kazan, Andrea Martin e molti altri riempiranno lo schermo di risate e commozione. Eppure, quanti sapevano che, inizialmente, un’attrice diversa aveva ricevuto l’offerta per interpretare il ruolo principale?**
La trama de “Il Mio Grosso Grasso Matrimonio Greco 3” segue le vicende della vivace famiglia greco-americana Portokalos, ancora alle prese con il recente lutto del loro patriarca, Gus. Toula, Ian, Paris, Nick, zia Voula e zia Freida decidono di intraprendere un viaggio verso la Grecia, nello specifico nel pittoresco villaggio di Vrisi, per onorare l’ultimo desiderio del defunto Gus: organizzare un raduno di tutta la famiglia nella loro terra d’origine. L’obiettivo è riconnettersi con le proprie radici e consegnare un diario contenente la preziosa storia della sua vita a tre vecchi amici d’infanzia.
Il film promette di regalare al pubblico un’esperienza straordinaria, mantenendo viva l’eredità comica e toccante della saga, mentre esplora il tema dell’identità, dell’amore di famiglia e della riscoperta delle radici. Gli spettatori sono invitati a immergersi in questa avventura affettuosa e divertente il 12 ottobre 2023, quando il film sarà proiettato nei cinema italiani. Non perdete l’occasione di ridere, commuovervi e, soprattutto, riunirvi con i vostri amati personaggi del grasso grosso matrimonio.
Qualche critica (non troppo velata) sul terzo capitolo
L’approccio sembra essere immutato e forse questo non è un bene per la trilogia che ha debuttato ventuno anni fa. Nella pellicola del 2002 e nel sequel del 2016, così come in questa nuova, si conferma la struttura di una commedia familiare corale, in cui i personaggi tendono a muoversi in gruppo e le loro individualità restano spesso un po’ troppo in ombra.
Nia Vardalos, che ha un rapporto personale con questa trilogia essendo l’artefice della sceneggiatura di tutti e tre i film, oltre a dirigere l’ultimo capitolo, sembra voler mantenere un ritmo serrato, spingendo per un colpo a effetto anziché enfatizzare una dimensione più nostalgica e sentimentale. Questo si riflette in una protagonista che, rispetto al primo film, non riesce a catturare l’attenzione in modo altrettanto efficace, ripetendo situazioni comiche senza una vera evoluzione, e in un’accelerazione delle rivelazioni che talvolta sembra far correre la storia a scapito di dettagli più sfumati.
Alcuni personaggi restano piuttosto bidimensionali, diciamo piatti o appiattiti dalla trama, sicuramente incapaci di andare oltre la loro caratterizzazione, come Nick, il fratello di Toula. Altri, o il marito di Toula, interpretato da John Corbett, che rimangono quasi completamente sullo sfondo senza decollare nel racconto. Il viaggio che si snoda da Chicago ad Atene sembra a tratti simile a una vacanza organizzata, con brevi deviazioni turistiche tra il Partenone e lo stadio, ma queste fugaci escursioni sembrano stonate rispetto a un tentativo di esplorare temi umani e politici più profondi.
Nel mondo cinematografico di Nia Vardalos, mancano gli autentici legami di sangue e le relazioni sembrano superficiali. Questo contrasta con il sentimento di autenticità presente, ad esempio, in “Mamma mia!” nonostante il suo artificio musicale dichiarato. Il punto di vista della regista e sceneggiatrice sembra rimanere confinato nei limiti del proprio mondo, senza alcuna evoluzione nel corso dei ventuno anni.
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