Sylvester Stallone girò delle iconiche scene d’azione in Italia (a Cortina ed in Trentino per la precisione)

Scritto da Marcello Romano, 29 Agosto 2023 - Tempo di lettura: 4 minuti

Altro che Colorado: il film Cliffhanger è stato girato in Italia, ecco dove. Stallone appeso tra le montagne più romantiche e suggestive d’Europa

Sembra quasi un paradosso, ma “Cliffhanger – L’Ultima Sfida” è un film che sembrava non dovesse neanche esistere, oppure, per essere più magnanimi, è un’opera nata quasi per caso. Il suo destino iniziale prevedeva un titolo diverso, un antagonista differente, e persino una premessa alternativa. Lo sceneggiatore non aveva nemmeno scritto veramente la sceneggiatura e persino il regista, il simpatico Renny Harlin, aveva inizialmente rifiutato l’incarico poiché non voleva rifare “un altro Die Hard 2”.

In breve, si tratta di uno di quei progetti nati perché qualcuno in uno studio ha avuto l’illuminazione di trovare il personaggio perfetto per un attore perfetto. Da qui è nata l’idea di costruire un film intorno a questo concetto, e nel caso specifico, il fulcro è stato un Sylvester Stallone abbastanza indebolito dagli insuccessi recenti, che ha accettato di girare un film ambientato a 5.000 metri sopra il livello del mare, nonostante le sue vertigini.

L’inizio degli anni ’90 per Stallone è stato segnato da una serie di sfortune cinematografiche. Dopo il deludente “Rocky V”, si è cimentato in un’incursione nel campo della commedia con risultati disastrosi come “Fermati O Mamma Spara” e il poco memorabile “Oscar” di John Landis. Questi film sono decisamente da archiviare sotto la categoria “Meglio Non Parlarne”. Non sorprende quindi che Stallone abbia accolto con entusiasmo uno script che si allinea al suo stile, ma è stato ripulito da qualsiasi complessità, trasformandolo in un thriller adrenalinico situato a migliaia di metri d’altitudine.

Questa idea, probabilmente, era di creare un’opera d’azione più riflessiva, in cui il protagonista sconfigge i cattivi grazie alla sua armonia con la natura circostante, un po’ come se la montagna fosse un elemento di giustizia naturale. Tuttavia, il regista Renny Harlin ha infuso nel film un’intensità simile a “Die Hard 2”, con Stallone che si cimenta in sequenze da Rambo e abbonda di esplosioni. Questa scelta ha portato al risultato di aver ottenuto sia nomination agli Oscar che ai Razzie, confermando che il film era sia elogiato che criticato. Inoltre, ha ottenuto un notevole successo al botteghino, incassando 255 milioni di dollari a fronte di un budget di 70 milioni.

I luoghi delle riprese con Stallone appeso alle montagne

Mentre le vicende narrativamente si svolgono tra le asprezze delle Montagne Rocciose del Colorado, è interessante notare che gran parte delle riprese sono state effettuate sulle Dolomiti italiane. Queste montagne, con i loro massicci e paesaggi mozzafiato, hanno costituito dei veri set d’azione, creando un’atmosfera affascinante. Le Torri del Vajolet nel Gruppo del Catinaccio sono state il palcoscenico di una scena iniziale drammatica, con uno scalatore intento a salire una parete rocciosa. Sul Gruppo del Cristallo, un ponticello sospeso ha ospitato una sequenza ad alta tensione. Cortina d’Ampezzo, la “perla delle Dolomiti” come location per diverse scene, insieme ai massicci delle Tofane e della Croda da Lago.

Lasciatevi guidare attraverso le varie tappe di questo affascinante viaggio cinematografico. L’apertura del film è un vero capolavoro, reso sublime dalla colonna sonora di Trevor Jones. Tuttavia, il suo impatto è altrettanto drammatico a causa dell’evento straziante che si svolge: la tragica morte di Sarah. Questo struggente momento è stato catturato sulle imponenti Torri del Vajolet, parte del Gruppo del Catinaccio. L’inquadratura finale, che presenta uno scalatore sfidante le altitudini con le sole mani, rappresenta Gabe, il “cliffhanger” (colui che si aggrappa alla sua sospensione).

Cliffhanger con Sylvester Stallone su un ponte sospeso

Cliffhanger, Sylvester Stallone su un ponte sospeso

Ripercorriamo le location italiane passo-passo

Un altro momento che merita una menzione è l’epica corsa sul ponticello sospeso di 27 metri. Questa sequenza mozzafiato si è svolta sui massicci del Gruppo del Cristallo, precisamente lungo il sentiero ferrato Ivano Dibona. Qui, vediamo i protagonisti Walker e Jessie fuggire con determinazione mentre attraversano il ponte all’indietro, cercando di evitare un detonatore posizionato dai complici di Qualen. Questo magnifico ponte sospeso permetteva di attraversare il Gruppo del Cristallo, seguendo la ferrata Bianchi e la deviazione del Cristallino. Il film continua a regalare scorci incantevoli, come quelli della pittoresca Val di Fassa, con le maestose montagne Sella del Ciampaz e la suggestiva Roda di Vael, dove è possibile scorgere il rifugio alpino del Passo Gardena.

Altre scene cruciali prendono vita nel cuore di Cortina d’Ampezzo, conosciuta come la “perla delle Dolomiti”. L’arrivo della funivia del Monte Faloria è diventato uno sfondo iconico per il film. Le maestose Tofane fanno la loro comparsa in alcune inquadrature, permettendo di ammirare le tre vette principali della catena montuosa. Il massiccio della Croda da Lago, a sud di Cortina, offre uno scenario altrettanto affascinante con le sue guglie frastagliate che emergono sullo sfondo. Il torrente Boite, che appare in alcune scene del film, dona un tocco di autenticità, come quando scorre vicino alla baita di Gabe e Jessie, immortalato nei dintorni di Fiames, una piccola frazione di Cortina.

Ma la sequenza che lascia tutti senza fiato è sicuramente la conclusione della pellicola. Girata sulla cima di una parete rocciosa e sul dorso di un elicottero sospeso da un filo metallico, questa scena è un’esplosione di adrenalina. Qui, i protagonisti Walker e Qualen si impegnano in un violento e feroce scontro corpo a corpo, con il cucuzzolo della montagna che offre uno scenario unico. È interessante notare che le scene di free climbing più audaci sono state realizzate da Wolfgang Gullich, un rinomato alpinista e arrampicatore tedesco. Il film è dedicato alla sua memoria, poiché Gullich perse la vita in un tragico incidente automobilistico subito dopo la fine delle riprese.

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