Oppenheimer, film del 2023 è più di un biopic, un film che parla del dramma personale di uno scienziato cosciente delle invenzioni, dei pericoli della bomba atomica senza mezze misure.
Christopher Nolan torna alla ribalta con il suo primo biopic, “Oppenheimer”, una pièce coinvolgente che presenta Cillian Murphy come protagonista. In un’esperienza cinematografica di tre ore, Nolan dimostra ancora una volta la sua maestria nel condurre lo spettatore attraverso una storia fondamentalmente biografica, lasciando trascorrere il tempo senza che lo si percepisca.
Nolan, noto per i suoi film geniali, originali e imprevedibili, ha trasformato il grande schermo in una finestra verso mondi straordinari. Da “Dunkirk”, che ha rivelato il dramma dei soldati britannici in fuga dalle spiagge francesi durante la Seconda Guerra Mondiale, a “Interstellar”, un’odissea fantascientifica che rispetta rigorosamente i principi scientifici, fino a “Tenet” e “Memento”, opere che sfidano la comprensione temporale. Non possiamo dimenticare i sogni sovrapposti di “Inception” e la trilogia de “Il cavaliere oscuro”.
Ora, finalmente in ritardo a causa delle vacanze estive, “Oppenheimer” arriva in Italia. Il film racconta la storia di uno scienziato che ha cambiato il corso della storia con la creazione della bomba atomica, basandosi sul libro “American Prometheus”. Christopher Nolan ci immerge nell’universo di J. Robert Oppenheimer, il Prometeo moderno che ha consegnato al mondo il fuoco atomico.
Trama e cast di Oppenheimer
La trama del film ci guida attraverso tre fasi cruciali della vita di Oppenheimer. Dagli anni ’20 e ’30, in cui emerge come uno degli scienziati più brillanti del suo tempo, collaborando con luminari come Bohr, Heisenberg ed Einstein. Passando poi agli anni della Seconda Guerra Mondiale, quando gli fu assegnato il compito di creare la città di Los Alamos, radunando le menti più brillanti del mondo per sviluppare la prima bomba atomica, un’arma che avrebbe cambiato la storia. Infine, il film ci rivela la caduta di Oppenheimer nel dopoguerra, con il suo sospetto coinvolgimento comunista e il suo crescente dissenso sulla corsa agli armamenti tra USA e URSS.
Nolan non rivoluziona la narrazione con “Oppenheimer”, ma ci consegna una rappresentazione coinvolgente di una storia vera. Il regista esamina il trattamento che la società riserva a un uomo che è stato prima eroizzato e poi emarginato. Attraverso tre ore di film, Nolan trasmette i dubbi interiori di Oppenheimer sull’uso della sua invenzione, esplorando anche le sue idee politiche.
Il cast di “Oppenheimer” è senza dubbio stellare. Cillian Murphy interpreta il ruolo principale, con Emily Blunt nei panni della moglie Kitty e Matt Damon nel ruolo dell’ufficiale americano che recluta Oppenheimer per il progetto Los Alamos. Robert Downey Jr. appare in un trucco convincente che lo invecchia, mentre Rami Malek, Florence Pugh, Kenneth Branagh e Gary Oldman contribuiscono a creare un ensemble di attori straordinario.
Il film, con Matt Damon che interpreta il generale Leslie Groves Jr., mentre Robert Downey Jr. è Lewis Strauss della Commissione per l’energia atomica. Florence Pugh è la psichiatra Jean Tatlock, Benny Safdie è il fisico Edward Teller, e Michael Angarano è Robert Serber. Il film offre sequenze interessanti tra Oppenheimer ed Albert Einstein (interpretato da Tom Conty) nel campus dell’Istituto di Studi Avanzati di Princeton. Il film trae ispirazione dal libro “Robert Oppenheimer, il padre della bomba atomica. Il trionfo e la tragedia di uno scienziato”, scritto da Kai Bird e Martin J. Sherwin. In termini tecnici, il film utilizza una combinazione di pellicole IMAX® 65mm e 65mm di grande formato, incluso il bianco e nero IMAX® per la prima volta, con fotografia impressionante.
Le tre ore di “Oppenheimer” scorrono agilmente grazie al montaggio dinamico di Nolan, che mischia i piani temporali con un’impronta meno enigmatica rispetto ad altre sue opere. Questo film dimostra che Nolan è un virtuoso della narrazione e anche una storia dialogica tra scienziati, militari e persone che hanno circondato la vita di Oppenheimer riesce a catturare l’attenzione. Nonostante il contenuto prevalentemente verbale, consigliamo di vedere “Oppenheimer” su un grande schermo, possibilmente in Imax, per immergersi completamente nei venti minuti intensi che raccontano il test Trinity, l’esplosione atomica nel deserto di Los Alamos, un momento che giustifica l’esperienza cinematografica. In definitiva, un film che aggiunge un capitolo notevole al repertorio di Nolan e offre una prospettiva appassionante sulla storia di un uomo che ha cambiato il mondo.
La storia di Oppenheimer: un lato oscuro che il film non racconta
L’affascinante narrazione su Oppenheimer, il padre della bomba atomica, celava un passato sanguinoso nel Congo belga, ora Repubblica Democratica del Congo. La straordinaria pellicola di Christopher Nolan esplora i momenti cruciali della vita di Oppenheimer, ma trascura di raccontare come gran parte dell’uranio per la bomba fosse stato estratto dal Congo, riducendo la popolazione locale in uno stato di semi-schiavitù.
Durante una proiezione del film, alla quale era presente lo stesso regista Nolan, una scena chiave simboleggia l’avanzamento lento degli sforzi scientifici: Oppenheimer riempie una ciotola con biglie, rappresentando l’uranio estratto e raffinato. Tuttavia, il film non fa menzione dei due terzi dell’uranio provenienti dalla miniera profonda nel Katanga, Congo, dove i minatori africani e le loro famiglie vivevano in condizioni disumane.
Mentre le biglie si accumulavano nella ciotola sullo schermo, la mente rifletteva su ciò che il film non mostrava: le vite dei minatori africani che trasportavano manualmente minerali radioattivi. Il Congo era stato devastato dalle politiche coloniali di Leopoldo II, dove milioni di persone avevano sofferto e perso la vita. Questo paese ricco di risorse naturali aveva un ruolo cruciale nell’approvvigionamento di uranio per gli sforzi bellici.
Il Congo, la “più importante fonte di uranio” come descritto da Einstein stesso, ha contribuito in modo significativo al progetto Manhattan. La società mineraria Union-Minière du Haut-Katanga e la miniera di Shinkolobwe erano centrali nella produzione di uranio. Tuttavia, questa attività mineraria era caratterizzata da condizioni di vita terribili per i lavoratori congolesi, ridotti a uno stato di semi-schiavitù.
Il passato coloniale ha gettato un’ombra sul contributo essenziale del Congo alla creazione della bomba atomica. Il processo di estrazione dell’uranio è stato caratterizzato da sfruttamento e oppressione, mentre i lavoratori congolesi venivano costretti a estrarre il minerale necessario per il progresso tecnologico, ma senza benefici significativi.
Questa storia di oppressione è stata trascurata forse volutamente dal film di Nolan, che si concentra sul dramma personale di Oppenheimer e sulla corsa alla costruzione della bomba. Tuttavia, la verità nascosta nel Congo belga, le storie dei lavoratori e il prezzo umano pagato per l’uranio contribuiscono a rendere un’idea più complessiva sulla complessa storia della creazione della bomba atomica.
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