Addio ad Alan Arkin, stella del cinema dagli anni ’70 ad oggi

Scritto da Valentina Fiordaliso, 1 Luglio 2023 - Tempo di lettura: 4 minuti

Alan Arkin, premio Oscar per il film “Little Miss Sunshine” del 2006, è scomparso all’età di 89 anni, dopo una carriera da stella del cinema.

Il mondo dello spettacolo piange la scomparsa di Alan Arkin, grande attore noto per le sue performance sin dai suoi primi film del ani ’70, che si è spento all’età di 89 anni. Arkin ha lasciato un segno indelebile nella sua carriera, ottenendo quattro nomination all’Oscar e vincendo il prestigioso premio nel 2007 come miglior attore non protagonista per il suo indimenticabile ruolo di Edwin Hoover nel film “Little Miss Sunshine”. La notizia della sua morte è stata confermata dai suoi figli Adam, Matthew e Anthony, che hanno reso omaggio a un padre affettuoso, un nonno e bisnonno adorato che lascerà un vuoto profondo.

Alan Arkin, premiato attore di supporto per il film “Little Miss Sunshine” del 2006, è scomparso all’età di 89 anni – riportata People citando una dichiarazione dei suoi figli Adam, Matthew e Anthony: Arkin è deceduto a San Diego, in California, ma le cause del decesso non sono state ancora rivelate. L’ultimo impegno televisivo dell’attore è stato nella serie “Il metodo Kominsky” (The Kominsky Method), trasmessa su Netflix dal 2018 al 2021 e interpretata anche da Michael Douglas.

Un artista poliedrico ed un tratto distintivo indelebile

Alan Arkin si è dedicato anche alla regia, facendo il suo debutto nel 1971 con “Piccoli omicidi“, il primo di una serie di film caratterizzati da un’intensa dose di humour nero, interpretato da Elliott Gould e Marcia Rodd. Ha continuato a spaziare agilmente tra i generi cinematografici, recitando accanto a Johnny Depp e Winona Ryder in “Edward mani di forbice” del 1990, diretto da Tim Burton, e a Robert Redford in “Havana” del 1990, diretto da Sydney Pollack. Nei successivi anni, ha preso parte a numerosi film, tra cui “Gattaca” (1997) di Andrew Niccol, “Jakob il bugiardo” (1999) di Peter Kassovitz, “I perfetti innamorati” (2001) di Joe Roth e “Tredici variazioni sul tema” (2001) di Jill Sprecher. In seguito, ha interpretato ruoli secondari in commedie come “Sunshine cleaning” (2008) di Christine Jeffs, “Agente Smart – Casino totale” (2008) e “Marley & Me” (2008) di David Frankel. Il suo lavoro è stato molto apprezzato nel circuito cinematografico indipendente, soprattutto grazie al premio Oscar come miglior attore non protagonista per la sua interpretazione di un nonno eroinomane in “Little Miss Sunshine” (2006), una pellicola che racconta con toni di commedia nera il viaggio on the road, sia fisico che spirituale, di una stravagante famiglia americana verso un concorso di bellezza per bambine.

Nato a Brooklyn nel 1934 in una famiglia di origine ebraica, Alan Arkin ha iniziato molto presto a studiare recitazione, ottenendo i suoi primi ruoli a teatro e in televisione alla fine degli anni ’50. La sua carriera nei musical è stata subito fortunata, lavorando a Broadway e vincendo un Tony Award. Ha poi avuto l’opportunità di lavorare nel cinema e ha ottenuto una candidatura all’Oscar come miglior attore non protagonista per il film “Arrivano i russi, arrivano i russi” (1966), una commedia che ironizzava sulle paranoie della Guerra fredda.

Ha dimostrato la sua incredibile versatilità anche in generi diversi dalla commedia. La sua interpretazione del cattivo in “Gli occhi della notte” (1967) ha mostrato le sue doti in ruoli drammatici, così come il film “Sette volte donna” (1967) di Vittorio De Sica. Negli anni successivi, ha interpretato l’ispettore Clouseau in “L’infallibile ispettore Clouseau?” e il giovane sordo protagonista in “L’urlo del silenzio” (ruolo per cui è stato nuovamente candidato all’Oscar come miglior attore protagonista). Ha anche esordito come regista con il cortometraggio per bambini “People Soup”, che è stato candidato all’Oscar.

Negli anni ’70, Alan Arkin si è affermato come uno degli attori più prolifici della sua generazione, sia nelle commedie che nei film drammatici. È stato uno dei due consuoceri (l’altro era Peter Falk) protagonisti di una rocambolesca avventura sudamericana nella commedia “Una strana coppia di suoceri” del 1979. Negli anni ’80, i suoi ruoli da protagonista si sono ridotti leggermente, spingendolo a lavorare principalmente in televisione e a teatro. Tuttavia, è ritornato in grande stile a Hollywood con la sua indimenticabile interpretazione nel film “Edward mani di forbice”, in cui ha interpretato il padre della famiglia che accoglie il protagonista.

Il Premio Oscar

Tra i ruoli più recenti di Alan Arkin, quello che ha ottenuto maggiori apprezzamenti è stato in “Little Miss Sunshine” del 2006, una commedia indipendente di grande successo in cui ha interpretato il nonno irriverente che insegna alla nipotina a ballare. Per questa interpretazione, ha vinto l’Oscar e un BAFTA. Successivamente, ha avuto un ruolo importante nel film “Argo” (2012) di Ben Affleck e ha doppiato il personaggio di J.D. Salinger nella serie animata di Netflix “BoJack Horseman”. La sua performance nella serie “Il metodo Kominsky” gli ha valso una candidatura ai premi Emmy e al Golden Globe.

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