Bloodshot, la recensione del cinecomic con Vin Diesel (supereroe indistruttibile creato da naniti) ed Eiza Gonzalez

Scritto da Elvira Puglisi, 16 Aprile 2023 - Tempo di lettura: 3 minuti

La storia di Bloodshot ruota attorno a Ray Garrison, un soldato statunitense che torna da una missione in Medio Oriente e assiste alla morte della moglie e alla sua stessa uccisione. Tuttavia, Ray viene resuscitato grazie a una tecnologia rivoluzionaria che gli conferisce incredibili abilità. Inizialmente privo di ricordi, Ray scopre progressivamente la verità sulla sua vita passata e si lancia in una vendetta personale.

Bloodshot è un personaggio di fumetti molto amato dagli appassionati della Valiant, noto per essere un mix tra Deadpool e Deathstroke, ma potenziato grazie a naniti che sostituiscono il suo sangue nelle vene. Questi naniti, creati dall’azienda RST, lo rendono praticamente indistruttibile, riparando in modo rapido i suoi tessuti ogni volta che subisce una ferita. Questo lo rende la perfetta arma per uccidere bersagli su commissione, spinto dalla vendetta e privo di una memoria precisa del suo passato. Tuttavia, tutto cambierà quando qualcuno interferirà nel suo destino.

Un cinecomic visivamente sorprendente, ma dalla narrativa scarna

Nonostante le basse aspettative iniziali, Bloodshot si rivela un cinecomic visivamente sorprendente, grazie alla regia di un esordiente proveniente dal mondo degli effetti speciali, Dave Wilson. Anche se a volte si fa un eccessivo uso di effetti speciali, rallenty e CGI, l’operato di Wilson si rivela comunque funzionale, grazie alla sua chiara visione della costruzione scenica in campo d’azione. Tuttavia, si avverte la mancanza di coreografie e artigianalità negli scontri, che avrebbero potuto rendere le scene di combattimento ancor più coinvolgenti.

Bloodshot si fa notare per gli spettacolari effetti speciali e le sequenze d’azione adrenaliniche. Con rallenty, esplosioni e una estetica dinamica e colorata, il film cerca di stupire gli spettatori con un intrattenimento senza mezze misure. Tuttavia, nonostante la spettacolarità visiva, il ritmo del film pecca di tempi morti e la sceneggiatura si trascina stancamente verso la resa dei conti finale, che risulta in parte prevedibile dopo il colpo di scena introdotto in modo sbrigativo e forzato.

La sceneggiatura di Eric Heisserer, sebbene non approfondisca in modo dettagliato le tematiche del film, riesce comunque a intrattenere lo spettatore e a mascherare alcuni dei nodi dell’intreccio. La trama si sviluppa come una tipica storia d’origini, con qualche guizzo che supera la soglia qualitativa media del genere. Tuttavia, Heisserer, noto principalmente per il suo lavoro in Arrival, non riesce a brillare come sceneggiatore come ha fatto in passato, ma riesce comunque a tenere il ritmo della storia e a motivare le scelte del protagonista.

Tra i personaggi secondari, spicca la performance di Lemorne Morris nel ruolo di Wilfred Wigans, la spalla comica di Bloodshot. L’attore riesce a gestire bene i tempi comici del personaggio, risultando divertente e perfettamente inquadrato nella parte. Al contrario, Guy Pearce ed Eiza Gonzalez, nel ruolo di comprimari, risultano un po’ freddi e immobili nelle loro interpretazioni.

Vin Diesel nella parte di Bloodshot

Vin Diesel interpreta Ray Garrison/Bloodshot, miscelando elementi dei suoi precedenti ruoli di Dominic Toretto (Fast and Furious) e Xander Cage (xXx). Nonostante ciò, l’attore sembra molto affezionato al personaggio di Bloodshot, mostrandosi grintoso e deciso a fare bene nella parte. La sua presenza sullo schermo è dominante e riesce a incarnare la forza e la determinazione del protagonista.

Un blockbuster senza mezze misure basato sui fumetti

In un’epoca in cui i supereroi dominano il grande schermo, Bloodshot si presenta come un cinecomic rocambolesco che fa affidamento sugli effetti speciali e sulle dinamiche action. Il film, tratto dall’omonimo fumetto, ha come protagonista Vin Diesel nel ruolo di Ray Garrison, un soldato statunitense che si ritrova coinvolto in un’avventura di vendetta e scoperta di sé stesso. Nonostante l’impatto della pandemia da Covid-19 sulla sua distribuzione, Bloodshot offre uno spettacolo visivamente accattivante, ma pecca in alcuni elementi narrativi.

Bloodshot è un personaggio dei fumetti che ha fatto la sua prima apparizione nel novembre del 1992. Dopo alcune controversie legate ai diritti tra la Valiant Comics e la Acclaim Entertainment, il personaggio è stato ridefinito come Ray Garrison, interpretato da Vin Diesel nel film. Nonostante il franchise non abbia avuto un seguito a causa dei bassi profitti al botteghino, va considerato il contesto della pandemia che ha influenzato la distribuzione del film.

Bloodshot cerca di inserire un pizzico di ironia e un’impronta caricaturale nella gestione delle situazioni e degli antagonisti. Tuttavia, questa scelta sembra un po’ fuori tempo massimo, richiamando un’idea del genere cinecomics più vicina alla fine degli anni ’90 e primi duemila. Anche la scelta di Vin Diesel come protagonista, con la sua immagine testosteronica, sembra un richiamo a quel periodo.

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