Il nuovo film di Diabolik, diretto dai Manetti Bros, con Giacomo Gianniotti e Miriam Leone nei ruoli protagonisti è attivato su Sky. Le riprese sono state fatte tutte in Italia, tra Roma ed alcune località di campagna sparse per il Lazio. Il film, noto internazionalmente come “Diabolik Ginko Attacs!” è la storia del famoso ladro che nel secondo appuntamento della sua saga ruba gioielli preziosi, ma cade nella trappola di Ginko, ispettore spietato e dall’intuito sopraffino.
Diabolik compie un audace ennesimo furto, ma finisce nella trappola tesa dall’ispettore Ginko. Diabolik compie un audace furto per rubare prima la Corona di Armen da un caveau custodito e poi i Gioielli di Armen durante una rappresentazione del Balletto di Smeraldo. Tuttavia, si tratta di una trappola tesa dall’ispettore Ginko: i gioielli rubati da Diabolik sono stati preventivamente rivestiti con materiale radioattivo che permette alla polizia di seguirne la traccia. Mentre Ginko e la sua squadra si dirigono verso il nascondiglio di Diabolik con l’intenzione di catturarlo, il ladro e Eva Kant riescono a fuggire, inseguiti da molti.
È così che parte la trama del secondo capitolo. Tuttavia, durante la fuga, Eva si sloga una caviglia e Diabolik la abbandona. Ginko cattura tutto il tesoro di Diabolik e scopre la fabbrica dove produce le sue maschere. Ma si rende conto che Diabolik si trova in una situazione disperata. Eva, ferita per l’abbandono di Diabolik, si avvicina a Ginko e si offre di collaborare con lui per catturare il famoso ladro.
Diabolik 2 – Ginko all’attacco: un nuovo capitolo con azione e intrighi
Il film diretto dai Manetti Bros è il secondo capitolo della trilogia dedicata al Re del Terrore. Diabolik (interpretato da Giacomo Gianniotti) e la sua complice Eva Kant (interpretata da Miriam Leone) si trovano di fronte a una sfida ancora più grande, con l’ispettore Ginko (interpretato da Valerio Mastandrea) che non molla la presa, determinato ad arrestarli una volta per tutte. Ma dietro il colpo di Diabolik si nascondono inganni e tradimenti, Eva decide apparentemente quindi di vendicarsi del Re del Terrore, offrendo a Ginko la sua collaborazione.
A Ginko proprio non va di affrontare un caso alla volta e deve anche gestire anche l’arrivo di Altea, duchessa di Vallenberg (interpretata da Monica Bellucci), eterna fidanzata dell’ispettore, una nobildonna anticonvenzionale con un carattere forte e carismatico, che potrebbe nascondere qualche segreto.
Critiche del pubblico a Diabolik 2 – Ginko all’attacco!
Il secondo capitolo della trilogia di Diabolik sposta il focus dal personaggio di Diabolik a quello di Ginko, un personaggio umano, maigretiano, oppresso ma determinato nella sua missione di catturare Diabolik.
Eva, slogandosi una caviglia durante la cattura nelle prime scene del film viene abbandonata da Diabolik. Dopo aver catturato tutto il tesoro di Diabolik e aver trovato la fabbrica dove produce le sue maschere, Ginko si rende conto che Diabolik potrebbe essere in una situazione disperata.
Eva si avvicina a Ginko, e ferita per il suo abbandono si offre di collaborare con Ginko per mostrargli come catturare Diabolik. Inizia così una pericolosa alleanza tra la polizia e l’ex complice del Re del Terrore. Sarà un patto autentico?
In realtà Eva incontra fisicamente Ginko e gli consegna non solo un piano perfetto per catturarlo, consigliandogli di impiegare un furgore blindato con ampia scorta per attirare la sua attenzione, informare i canali della malavita cittadina e facendo percorrere un preciso percorso al furgone e alla scorta armata. Questo non solo avrebbe attirato il ladro, ma avrebbe fatto scattare le sue trappole, che lei conosce bene. Un abile gioco di mosse e contromosse. La disperazione di Diabolik, a cui la polizia ha sottratto tutto durante l’infiltrazione nel suo bunker, sarà autentica? È veramente così disperato da dover compiere questo nuovo colpo?
Tutte domande a cui si trova risposta nella trama. Inoltre, una nuova recluta viene assunta nel team che opera vicino Ginko. Qualche altro spoiler?
Non lo stesso Diabolik del primo capitolo
In “Ginko all’attacco“, secondo capitolo della trilogia del diamante rosa, la scelta del protagonista è una delle intuizioni più felici. Giacomo Gianniotti, attore italiano naturalizzato canadese, risulta più credibile ed efficace di Luca Marinelli che interpretava Diabolik nel film del 2021. Gianniotti, noto per il suo ruolo di ex dottore Andrew DeLuca nella serie televisiva Grey’s Anatomy, si trova a suo agio con la maschera nera creata dal talentuoso mago degli effetti speciali Sergio Stivaletti. La sua performance è affilata come un coltello che il celebre ladro lancia contro i suoi avversari.
Gianniotti guida l’iconica Jaguar E-type attraverso le strade della città immaginaria di Clerville con la giusta insolenza e sicurezza, mentre Ginko, interpretato da Valerio Mastandrea, lo tallona a bordo della sua consueta Citroen DS. In effetti, se il nome dell’ispettore è nel titolo del film, significa che la valenza dello storico avversario di Diabolik è aumentata in modo esponenziale. Mastandrea interpreta il personaggio con astuzia, compostezza, ma allo stesso tempo con una determinazione assoluta nel catturare il re del terrore, armato di pipa o pistola. È un uomo ossessionato dal suo lavoro, ma non immune all’amore. Per citare la canzone dei titoli di testa: “Tutto brucia, tutto passa, tutto cambia faccia. Se non sei pronto a morire, sei destinato a sparire”.
Il sequel di Diabolik, il cinecomic italiano più importante, riflette l’idea di cinema di grande intrattenimento di Rai Cinema, la principale produttrice e finanziatrice del progetto. La trasposizione del fumetto originale è quasi pedissequa, senza rielaborazioni o reinvenzioni dei personaggi o delle situazioni. Questa concezione a forma di calco si riflette anche nella scelta degli attori, che sembrano automatici e distanti nei loro ruoli. Il personaggio di Diabolik in particolare appare senza una personalità definita e non riesce a esprimere sé stesso. I dialoghi, presi direttamente dal fumetto degli anni ’60, sono solenni e pomposi, ma mancano di tono, fascino e ritmo. Le interazioni tra Diabolik ed Eva Kant sono normalizzate e confidenziali, ma sembrano superficiali e prive di profondità emotiva. Il ritmo del film è molto controllato, e il risultato complessivo è una ripetizione delle decisioni del primo film.
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