Misure individuali e collettive contro l’ansia climatica: consigli utili per chi sente personalmente lo stress da cambiamento climatico
Le rarissime nevicate di quest’inverno hanno evidenziato ancora una volta che, anche nel nostro Paese, sempre più persone si preoccupano per la crisi climatica. Tuttavia, non si tratta solo di preoccupazione, ma anche di ansia, paura e tristezza. L’impatto della crisi climatica sulla salute mentale viene chiamato “Climate Anxiety” o ansia climatica. Per affrontare questa sfida, la professoressa americana di scienze ambientali Sarah Jaquette Ray ha pubblicato il libro “A Field Guide to Climate Anxiety”, in cui offre consigli e istruzioni pratiche per contrastare l’ansia climatica.
L’ansia ecologica, presente nella letteratura scientifica, si riferisce alla preoccupazione, alla paura o all’ansia cronica legata al futuro ambientale del pianeta a causa di gravi eventi climatici. Nei giovani e nelle persone sensibili alle questioni legate al riscaldamento globale, ai cambiamenti climatici, all’aumento dei disastri naturali, alla deforestazione, all’innalzamento del livello del mare e agli eventi meteorologici estremi, l’ansia climatica può manifestarsi con sintomi specifici di stress.
I sintomi comuni dell’eco-ansia includono nervosismo e ansia legati all’impatto dei propri comportamenti sull’ambiente, crisi di ansia quando si affrontano tematiche ambientali, prendere decisioni radicali sulla propria vita legate all’etica o alla sostenibilità ambientale, difficoltà nelle relazioni sociali, difficoltà a concentrarsi nel lavoro o nello studio, e solastalgia, uno stato caratterizzato da emozioni di nostalgia, senso di perdita, ansia, disturbi del sonno, stress, dolore, depressione, pensieri suicidi e aggressività. Inoltre, gli eventi climatici estremi, inclusi i disastri naturali, possono avere conseguenze sulla salute mentale delle persone coinvolte direttamente o esposte alle notizie, specialmente se già soffrono di disturbi d’ansia o depressione.
Riconoscere le emozioni e informarsi per gestirle meglio
Ray afferma che è normale in questo periodo storico sentirsi preoccupati, impauriti o stressati. È importante riconoscere le proprie emozioni e accettarle per poterle gestire in modo adeguato. Inoltre, informarsi sui fatti e sulle correlazioni scientifiche del riscaldamento globale e sui suoi effetti sull’ambiente e sulla società può aiutare a ridurre il senso di sopraffazione e insicurezza.
Concentrarsi sui passi personali e agire per sentirsi meno impotenti
Molte persone si sentono impotenti di fronte all’enorme crisi climatica. Tuttavia, è possibile concentrarsi su se stessi e riflettere sui passi che si possono intraprendere personalmente per contribuire a proteggere l’ambiente, anche se significa semplicemente adottare comportamenti più responsabili in termini di acquisti. Essere attivi a livello locale, ad esempio nel proprio comune o ambiente circostante, può aiutare a sentirsi meno impotenti.
Parlare con altre persone, creare collegamenti e cercare persone che la pensano allo stesso modo può essere un modo efficace per affrontare l’ansia climatica. Unirsi a gruppi e organizzazioni che si impegnano per l’ambiente e comunicare le proprie paure e ansie può aiutare a sentirsi meno isolati e soli. Anche i social media possono essere utili in questo caso.
Esercizi di consapevolezza, yoga, meditazione e trascorrere del tempo immersi nella natura possono aiutare a restare ancorati al momento presente e a non farsi travolgere dai pensieri legati all’ansia climatica. Inoltre, è importante ascoltare prospettive diverse e cercare ispirazione in storie a lieto fine nate proprio dalla crisi climatica. Ci sono molte aziende mediatiche che trasmettono reportage costruttivi da seguire.
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