Stamattina, ore 5:10, un terremoto abbastanza importante ha interessato numerose zone della Toscana e dell’Emilia Romagna: come è andata con il sistema di notifica di allerta della popolazione?
Non molte settimane fa, il 28 giugno scorso, una scossa di terremoto è stata registrata circa 19 minuti dopo che un messaggio IT Alert di test era stato inviato a tutti i cellulari in Toscana come prova del Dipartimento della Protezione Civile per le gravi emergenze. Il terremoto ha avuto una magnitudo di 3.7 ed è stato localizzato nell’epicentro di Poggibonsi. Si tratta di una coincidenza incredibile il fatto che il terremoto sia avvenuto poco dopo il messaggio di prova dell’allarme IT.
Oggi, però, il terremoto non è stato successivo a nessun avviso e la notifica “dovrebbe” aver già allertato veramente. Alle prime luci del mattino, infatti, una scossa di magnitudo 4.8 è stata registrata a Firenze ed in alcune zone emiliane.
Per capire se l’avviso di emergenza ha funzionato o meno, bisognerà aspettare i feedback della popolazione nelle prossime ore. Il messaggio di test, scritto sia in italiano che in inglese, recitava quanto segue:
AVVISO DI EMERGENZA – IT-Alert
Questo rappresenta un TEST del sistema di allarme italiano. Una volta operativo, ti avviserà in caso di emergenze gravi. Per ulteriori informazioni, visita il sito www.it-alert.it e completa il questionario.
Il terremoto del 18 settembre 2023
Le otto scosse successive
Il sindaco di Marradi, Tommaso Triberti, ha dichiarato a Rainews24 che c’è molta preoccupazione tra la gente in strada, ma al momento non sono stati segnalati danni significativi dopo il terremoto. Ha inoltre confermato che i vigili del fuoco sono in uscita per condurre ulteriori verifiche. Secondo l’Ingv, il terremoto è stato seguito da almeno otto scosse di assestamento nei successivi 35 minuti circa. La scossa più forte ha raggiunto una magnitudo di 2.8, con un ipocentro situato a 7 km di profondità, ed è avvenuta a 4 km a ovest di Tredozio, nella provincia di Forlì-Cesena, a circa 10 km in linea d’aria da Marradi.
Sospensione della circolazione ferroviaria
Dopo il terremoto, la circolazione ferroviaria tra Bologna e Firenze è stata sospesa dalle 5:10 per consentire verifiche tecniche. Tuttavia, la circolazione è tornata regolare a Faenza, come riportato sul sito di Trenitalia. I treni ad alta velocità possono essere deviati lungo un percorso alternativo attraverso Prato, con un aumento del tempo di percorrenza fino a 60 minuti. I treni regionali potrebbero subire cancellazioni e limitazioni di percorso. È stato attivato un servizio sostitutivo con autobus tra Borgo San Lorenzo e Firenze.
L’Ingv e la zona di Marradi
L’Ingv ha indicato che la zona interessata dal terremoto a Marradi è caratterizzata da un alto rischio sismico. L’istituto ha ricordato che ci sono stati due forti terremoti del passato che sono avvenuti nelle vicinanze dell’area interessata dalla sequenza sismica attuale. Entrambi hanno avuto epicentro nella zona del Mugello, una regione storica nel cuore dell’Appennino tosco-emiliano, a circa 25 km a nord di Firenze. Questi eventi sono stati il terremoto del 13 giugno 1542, con una magnitudo stimata (Mw) di 6.0, e il terremoto del 29 giugno 1919, con una magnitudo (Mw) di 6.4. In particolare, il terremoto del 1919 è stato uno dei più significativi del XX secolo in Italia e uno dei più forti con epicentro nell’Appennino settentrionale. Ha causato ingenti danni sia nella provincia di Firenze che nel versante romagnolo dell’Appennino. Guardando alla mappa della sismicità storica, l’epicentro del terremoto odierno risulta essere relativamente vicino anche a terremoti dell’Appennino Tosco-Romagnolo, in particolare al terremoto del 22 marzo 1661 con una magnitudo di 6.05 e del 29 ottobre 1725 con una magnitudo di 5.67.
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