Il crollo del titolo a Wall Street è solo la conseguenza di un calo sostanzioso di Tupperware che deve affrontare nuovi modelli di business
Difficoltà finanziarie e vendite in calo dietro il calo in borsa di Tupperware, l’azienda statunitense che ha rivoluzionato le cucine di milioni di famiglie con i suoi coloratissimi contenitori da frigo con tappo ermetico.
Alle spalle di Tupperware una grave crisi finanziaria, anche perché nel corso dell’ultimo trimestre del 2022, le vendite sono crollate del 20% rispetto all’anno precedente, raggiungendo appena i 313,7 milioni di dollari. A fine anno, Tupperware ha registrato perdite per 35,7 milioni di dollari, mettendo a rischio la solidità dell’azienda. Questo ha portato a un crollo del titolo a Wall Street, che ha perso la metà del suo valore, scendendo a quota 1,2 dollari. L’azienda ha rivelato di aver avviato colloqui con potenziali investitori per cercare di raccogliere capitali freschi e affrontare la situazione critica. L’amministratore delegato Miguel Fernandez ha assicurato che stanno facendo tutto il possibile per uscire dalla crisi.
Una storia di alti e bassi, che potrebbe rassicurare tantissimi affezionati
Non è la prima volta che Tupperware affronta una grave crisi. Già nel marzo del 2020, l’azienda aveva registrato difficoltà a causa delle vendite in calo e di un modello di business che non era più competitivo nel contesto dell’e-commerce in crescita. Tuttavia, la situazione era cambiata grazie al lockdown e alla chiusura dei ristoranti, che avevano portato a un aumento della domanda di contenitori per conservare il cibo a casa. Tupperware era riuscita a risorgere e il suo titolo era schizzato dai 3 dollari di marzo 2020 ai 32 dollari del novembre dello stesso anno.
Il modello di vendita porta a porta a rischio, il mercato è cambiato
Il marchio Tupperware è noto a livello internazionale soprattutto per il suo particolare modello di vendita porta a porta. I famosi “party Tupperware” organizzati all’interno delle case, in cui le consulenti vendono i prodotti alle amiche e vicine di casa, sono stati un simbolo di intraprendenza nel mondo dell’imprenditoria americana per decenni. Tuttavia, anche questo modello di vendita sta affrontando delle sfide, con una concorrenza sempre più agguerrita e un cambiamento delle dinamiche di consumo. La crisi attuale mette a rischio la sopravvivenza stessa di questo modello di vendita, che ha contribuito al successo di Tupperware nel corso degli anni.
Il titolo di Tupperware a Wall Street ha perso quasi il 50% ieri, ma oggi segna un rimbalzo del 14%, anche se ci sono ancora preoccupazioni sulla sua operatività. Il management ha ingaggiato consulenti finanziari per migliorare la struttura di capitale e dissipare i dubbi sulla continuità operativa dell’azienda. Tupperware ha un debito di quasi 700 milioni di dollari e sta cercando potenziali investitori o partner finanziari, valutando anche la possibilità di utilizzare il suo patrimonio immobiliare per ottenere liquidità.
Il CEO Miguel Fernandez ha assicurato che l’azienda ha intrapreso un percorso per rivoluzionare la sua attività e risanare la sua posizione finanziaria. Sta facendo tutto il possibile per attenuare gli impatti degli eventi recenti e sta adottando provvedimenti immediati per cercare finanziamenti aggiuntivi e affrontare la sua situazione finanziaria.
Di fronte alla grave crisi finanziaria, Tupperware ha annunciato di aver avviato colloqui con potenziali investitori al fine di cercare una soluzione per affrontare la situazione. L’azienda sta valutando diverse opzioni, tra cui la raccolta di capitali freschi per rafforzare la sua liquidità e mettere in atto un piano di ristrutturazione.
Tupperware ha affrontato una crisi già a marzo del 2020 a causa delle vendite in calo e di un modello di business superato, ostacolato dalla concorrenza dell’e-commerce. Tuttavia, ha trovato una rinascita durante i lockdown e la chiusura dei ristoranti. Il marchio, nato a Orlando nel 1946 da un’idea di Earl Tupper, è conosciuto in tutto il mondo per il suo singolare modello di vendita porta a porta, che è stato un simbolo dell’imprenditorialità statunitense per decenni.
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